Latte in polvere al posto di quello materno, il ministro Lorenzin: "Azioni gravissime". La Regione: "Avvieremo indagini interne"

Il presidente della Toscana, Enrico Rossi: "Comportamenti inaccettabili"

Il ministro della Salute Lorenzin (LaPresse)

Il ministro della Salute Lorenzin (LaPresse)

Livorno, 21 novembre 2014 - Dure reazioni hanno fatto seguito al caso di corruzione in ambito sanitario che ha coinvolto dodici pediatri, cinque informatori scientifici, un dirigente di un'azienda farmaceutica e due primari, per lo più toscani, accusati di aver accettato tangenti in cambio di indurre le mamme a utilizzare il latte artificiale di note ditte al posto quello materno. "Mi chiedo come possano medici pediatri andare contro l'etica della professione, contro unanimi pareri scientifici e contro le indicazioni del Ministero della Salute - tuona il ministro della Salute Beatrice Lorenzin commentando l' operazione dei carabinieri del Nas di Livorno - per convincere le mamme a usare latte artificiale in polvere al posto di quello materno. Il tutto per guadagnare regali di lusso e viaggi gratuiti, sulla pelle di bambini appena nati". "Non bastano gli aggettivi per descrivere la gravità di questo genere di azioni - aggiunge il ministro - e ringrazio i Nas di Livorno che, in collaborazione con la Procura di Pisa, hanno eseguito 18 arresti tra cui due primari e 10 pediatri, dopo una lunga indagine che ha avuto il suo epicentro in Toscana".

"Gli arresti dei pediatri che avrebbero ricevuto benefit pilotando le madri all'acquisto di latte artificiale di certe ditte, così come le accuse rivolte ad alcuni cardiologi di ricevere anch'essi doni e favori in cambio di determinati dispositivi medici, al di là degli sviluppi giudiziari, che ci auguriamo siano tempestivi - commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi -, rivelano un quadro di comportamenti inaccettabili e denunciano un costume civile e morale che deve essere censurato, contrastato e cambiato". Oltre alle indagini del Nas di Livorno di oggi, Rossi si riferisce anche all'inchiesta della guardia di finanza su una presunta corruzione nelle gare per l'acquisto di dispositivi cardiochirurgici. "Ci aspettiamo - prosegue Rossi - che ognuno faccia la sua parte: i direttori generali delle Asl prendendo provvedimenti adeguati, e altrettanto ci aspettiamo anche da parte degli ordini professionali. I cittadini, soprattutto la parte più debole e sofferente e i giovani, aspettano provvedimenti adeguati, proporzionati e in tempi brevi. Senza dover necessariamente aspettare gli esiti dei procedimenti giudiziari. In conclusione, da queste vicende emerge è vero un quadro sconfortante, ma proprio per questo, senza scadere nel giustizialismo e nel moralismo, chiedo che vengano assunti provvedimenti amministrativi e precise sanzioni basate sul rispetto della legge e sui poteri attribuiti alla pubblica amministrazione".

Sulla vicenda interviene anche l'assessore toscano per il diritto alla salute Luigi Marroni: "Sarà la magistratura a occuparsi della vicenda giudiziaria che vede coinvolti pediatri toscani. Noi diamo la nostra piena collaborazione e seguiamo con grande attenzione lo sviluppo delle indagini. Per quanto ci riguarda, avvieremo indagini interne per verificare i comportamenti organizzativi". "Siamo molto dispiaciuti - ha aggiunto Marroni -, perché vicende come questa, se confermate, rischiano di vanificare il grande lavoro fatto negli anni dalla Regione Toscana per promuovere l'allattamento al seno. La Toscana ha posto l'allattamento materno tra le proprie strategie prioritarie e vuole continuare a sostenerlo. Rinnovo dunque l'invito a tutte le mamme ad allattare al seno i propri bambini".