La Spezia, 19 dicembre 2011 - Agli arresti Filippo Carobbio: il centrocampista dello Spezia, secondo le accuse, sarebbe coinvolto in un giro di scommesse illegali. Ci sono anche alcuni calciatori nell'operazione della polizia contro il calcio scommesse che ha portato a misure cautelari per 17 indagati. Domani inizieranno gli interrogatori di garanzia.

La Spezia è sotto choc per il provvedimento che ha raggiunto il centrocampista. Associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Queste le accuse di cui Carobbio deve rispondere. Il giocatore è stato prelevato dalla sua casa di Lerici. Era tornato da poco nell'abitazione, visto che la squadra era rientrata tardi nella notte a Spezia dopo la lunga trasferta di Latina, in cui gli Aquilotti hanno vinto 2-1.

Carobbio, sempre secondo la Procura, sarebbe stato in contatto con un gruppo di croati accusato di organizzare gli accordi per truccare le partite. Il centrocampista sarebbe coinvolto per quattro-cinque incontri sospetti.

Sotto accusa, nell'inchiesta di Cremona, anche un episodio di Grosseto-Reggina, gara del 23 maggio 2010. Nei minuti di recupero del secondo tempo, sul punteggio di 1-2, risultato che dava la salvezza matematica ai calabresi, l'arbitro fischiò un rigore a favore del Grosseto. Il rigorista dei maremmani era proprio Carobbio, ma il giocatore non volle calciare dal dischetto. La responsabilità se la prese il capitano Luigi Consonni che segnò. ''Mi sono preso una grandissima responsabilità nel calciare il rigore. Diciamo che ho tolto dall'imbarazzo qualche mio compagno che non se la sentiva'', disse Consonni alla fine della partita, dopo essere stato avvicinato in modo minaccioso dagli avversari e offeso da Carobbio. Dopo questo episodio a Grosseto circolarono voci, che non hanno mai trovato conferma, che Carobbio avrebbe giocato 5000 euro sull'1-2 quale risultato finale della gara.

Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi della procura cremonese sono compresi giocatori ed ex-giocatori italiani, tutti coinvolti, secondo l'accusa, nel fenomeno del calcio scommesse. Si leggono i nomi di Carlo Gervasoni (calciatore del Piacenza, attualmente sospeso dall`attività agonistica), appunto Filippo Carobbio (calciatore dello Spezia, ex Grosseto e Siena), Alessandro Zamperini (ex calciatore di Serie B e Lega Pro) e Luigi Sartor (ex calciatore di Parma, Vicenza, Inter e Roma).

Il gruppo criminale che avrebbe corrotto i giocatori sarebbe composto di base da uomini di Singapore, collegati a ramificazioni nell'Est Europa. Avrebbero convinto, a suon di denaro, i calciatori a falsificare le partite per puntare e quindi avere vincite sicure. Secondo gli investigatori, i calciatori arrestati sarebbero collegati a esponenti del 'cartello' singaporiano e del 'gruppo' balcanico.

L'inchiesta sul match fixing è stata diretta dal Procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino mentre i provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Gip del tribunale di Cremona, Guido Salvini. L`operazione costituisce la seconda tranche dell`inchiesta, sempre condotta dalla Procura della Repubblica di Cremona, conclusasi lo scorso giugno, con la cattura di 16 altri indagati, tra i quali l`ex calciatore Beppe Signori ed altri calciatori: Marco Paoloni, del Benevento, nonché Vincenzo Sommese e Marco Micolucci, dell`Ascoli.