La Spezia, 1 aprile 2014 - LA LEGA di serie B si conferma all’avanguardia per i progetti sociali, nell’ambito di un programma di più ampio respiro per la valorizzazione territoriale dei club della cadetteria. Dopo la splendida iniziativa a favore dell’infanzia del 24 febbraio scorso, che ha visto lo Spezia ‘scendere in campo’ con molti dei suoi giocatori presso l’oratorio Don Bosco, ieri è stata la volta della giornata dedicata alla terza età.

NELLA NOSTRA città, oltre cento anziani appartenenti ai nove centri sociali cittadini (complessivamente sono un migliaio gli iscritti, con la maggiore concentrazione nelle sedi del Favaro e di piazza Brin), si sono ritrovati al centro sportivo Bruno Ferdeghini per incontrare alcuni giocatori aquilotti, per momenti dedicati all’integrazione, allo sport e al rafforzamento del legame città-club. nonostante il giorno libero gli atleti hanno risposto con entusiasmo a questo secondo appuntamento con la città, in linea con gli intendimenti dello Spezia e dei suoi dirigenti (presenti il vice-presidente Angiolino Barreca, l’addetto al marketing Niccolò Gabarello, il team manager Nazario Pignotti, il delegato al progetto etico Luca Maggiani e l’addetto stampa Leonar Pinto) che ben si sono prodigati per la buona riuscita dell’iniziativa. Due ore di allegria e spensieratezza, nel corso delle quali alcuni anziani si sono anche cimentati in esercitazioni sportive al fianco dei disponibili giocatori aquilotti, in un torneo di dribbling, passaggi e rigori.

Condivisione e rispetto: questi i valori che hanno animato ‘'Un giorno per la nostra città’’, in un connubio perfetto di gioventù ed esperienze, come sintesi di un incontro tra ‘idoli’ con il cuore aperto all’altro e «persone un po’ vissute, con qualche capello bianco» che hanno ancora molto da dire e dimostrare per vitalità, intraprendenza e ottimismo. "Una vittoria fuori dal campo" che ha trovato le sue massime nel rigore calciato da una nota tifosa aquilotta non più ventenne, tra gli applausi convinti di Catellani & C. oppure nella richiesta di un autografo, con l’innocenza di un bambino, di chi è «un po’ avanti con gli anni».

Al termine non è naturalmente mancato un banchetto conviviale a suon di focacce e sgabei, con tutto il gruppo a brindare alla migliori fortune delle Aquile. Una giornata che sarà da tutti ricordata come un momento di arricchimento reciproco, tra gli aneddoti, i consigli, le esperienze, condite dalle immancabili battute in dialetto spezzino, di chi vede giocare lo Spezia da oltre mezzo secolo e i sorrisi convinti di chi, con questa maglia, vorrebbe affermarsi e vincere.