La Spezia, 15 settembre 2011 - "PALANCHE ne ghe n’è ciù". Una frase che risuona troppo spesso tra gli spezzini, ormai esausti anche di sentire la parola “crisi” echeggiare tra le mura domestiche e non solo. Crisi che a detta di molti si insidia più delle malattie, visto che per queste spesso le cure risultano essere efficaci. L’unico rimedio per le difficoltà economiche sembra invece quello di tirare la cinghia per cercare di sbarcare il lunario. E così che cambiano anche le abitudini e se le scarpe o l’abito all’ultima moda diventano un miraggio c’è chi cerca di risparmiare sul cibo, bandendo del tutto lo spreco.
 

 

Curiosando tra i banchi del mercato di Piazza Cavour risalta questo nuovo (ma non troppo) atteggiamento consapevole verso i consumi oltre a un sensibile calo dei prezzi: una scelta in un certo senso obbligata, quella dei commercianti, non solo per realizzare la vendita ma anche per andare incontro alle esigenze della clientela in modo da non perderla definitivamente e magari vedersi costretti a chiudere l’attività.

 

Ma ciò nonostante si riesce a risparmiare? "Sì su tutto tranne che sul cibo — risponde Rosanna Martelli, habituée del mercato —. Ogni giorno parto di casa con 50 euro e mi va bene se riesco a portarne a casa 10. Poi c’è l’affitto, la pensione minima... insomma un giorno di questi mi ricoverano alla neuro. A meno che non riesca a trovarmi un lavoretto, anche se è da tanti anni che sono in pensione".

 

C’è poi chi ha due bimbi piccoli, come Monica Menini, che preferisce comprare sempre dalla sua commerciante di fiducia: "Tanto a fine mese non ci sia arriva lo stesso, tanto vale comprare al mercato e lasciar perdere la grande distribuzione, dove soprattutto la frutta e la verdura rischiano di finire nella spazzatura".

 

Dello stesso parere Daniela Rapà, che ammette: "Tendo al rapporto qualità-prezzo, comprando dai negozianti di fiducia dove sono sicura di spendere il giusto. Sto attenta alla spesa, ma dico no agli sprechi: è inutile comprare a poco se poi devi buttarne via la metà".

 

Ed ecco emergere i rimedi per far fronte a questo “autunno caldo”: diversi commercianti, pur di vendere, propongono offerte speciali, promozioni e prezzi stracciati. "Nel mio banco — spiega Daniela Peschiera — la verdura a fine mattina costa meno così come per tutta la mattinata del sabato: prezzi ridotti per andare incontro ai nostri clienti ma anche per riuscire a vendere la merce".

 

"Le acciughe di Monterosso oggi (ieri per chi legge, ndr) le metto a 4 euro al chilo", sbotta Patrizia Rocchetta dal suo banco ittico. E aggiunge: "Sembra di pregare la gente. E noi intanto un sacchetto di ghiaccio lo paghiamo 3 euro. Come si fa? Qui si paga anche l’aria che si respira".