Sarzana, 22 luglio 2010 - Un riconoscimento per l’opera di giornalisti, poeti, critici e raffinati viaggiatori di oggi nel nome di Eugenio Montale. Che non fu solo premio Nobel per la poesia, ma anche giornalista, saggista, critico e raffinato viaggiatore. L’opera del grande poeta ligure accende stasera i riflettori della Fortezza Firmafede a Sarzana per fare luce sul giornalismo di Umberto Broccoli, Livio Senigalliesi e dei direttori de La Stampa Mario Calabresi e de La Nazione Giuseppe Mascambruno ai quali l’associazione culturale Percorsi assegnerà i riconoscimenti del Premio Eugenio Montale-Fuori di Casa.

 

Una serata speciale per l’importante manifestazione che si inserisce non a caso nella rassegna di suoni e musica dal mondo Sconfinando ed ha vissuto ieri sera alla centrale Enel spezzina una prima 'tappa' con la premiazione del poeta Giuseppe Conte, del critico letterario Antonio Zollino e dello scrittore Alberto Cavanna.

 

La seconda serata è dedicata invece al giornalismo, oggi alle 21 sul suggestivo palcoscenico della Cittadella che ha visto sfilare storia, arte e cultura nelle più varie forme ed espressioni. Di Umberto Broccoli, professore, giornalista Rai e saggista, verrà premiata la"«capacità di attualizzare la grande lezione del mondo classico".

 

Ogni domenica mattina alla radio rende attuali gli argomenti dei grandi filosofi e uomini di cultura di duemila anni fa, rende evidente l’importanza di una rilettura soprattutto nel momento in cui la società sembra avere perso il senso profondo della vita. Dai grandi temi del mondo classico a quelli dell’attualità che Livio Senigalliesi ha raccontato con la fotografia.

 

Il fotogiornalismo inteso come testimonianza e attenzione ha portato Senigalliesi su fronti caldi: in Medio-Oriente e in Kurdistan durante la guerra del Golfo, nella Berlino della divisione e della riunificazione, a Mosca durante il golpe, ha documentato il conflitto nell’ex-Yugoslavia e le atroci conseguenze di guerre e genocidi in Africa e Sud-Est asiatico. Da alcuni anni Senigalliesi porta avanti un progetto dedicato alle vittime civili dei conflitti.

 

Mario Calabresi, figlio del commissario assassinato nel 1972, dopo aver raccontato per La Stampa come inviato speciale gli attentati dell’11 settembre 2011, lo scorso anno è stato nominato direttore del giornale. E’ autore di Spingendo la notte più in là dedicato al padre e alle vittime del terrorismo, e La fortuna non esiste. Storia di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi, nel quale affronta problemi fondamentali della società contemporanea, prendendo le mosse dalla crisi economica.

 

E il premio Montale vuole sottolineare proprio il valore dei suoi due libri nei quali, "ci ha dimostrato che è possibile superare l’odio ed aver fiducia nell’uomo e nelle sue doti interiori. Ci ha dato una lezione di speranza. Ci ha insegnato che l’unica cosa importante nella vita è non mollare mai, che non è importante quante volte si cade ma la velocità con cui sappiamo rialzarci". 
 

 

E il premio Montale andrà poi a Giuseppe Mascambruno, direttore de La Nazione, che ha festeggiato i 150 anni di vita, un viaggio attraverso la storia, dalla metà del secolo XIX, nel 1859 quando il più antico e prestigioso quotidiano italiano fu fondato da Bettino Ricasoli. fino al terzo millennio.

 

Una lunga storia quella che lega il direttore Giuseppe Mascambruno a La Nazione, iniziata come collaboratore a neppure 16 anni, poi incarichi sempre più prestigiosi, alla guida delle redazioni provinciali del quotidiano. Nel 2007 la nomina a condirettore del Quotidiano Nazionale, e infine direttore, esattamente trent’anni dopo aver varcato per la prima volta la soglia dell’edificio storico di Via Paolieri a Firenze.