La Spezia, 24 aprile 2014 - Ha già sollevato la questione con una lettera aperta inviata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al sindaco Massimo Federici, e al presidente del Parlamento europeo Martin Schulz: le cerimonie di commemorazione, nel solco dell’europeismo, delle vittime delle stragi naziste rischiano di essere mera formalità e svuotate di significato se ai loro familiari la Germania nega i risarcimenti stabiliti dalle giurisdizioni italiane — in primo luogo il Tribunale militare della Spezia —, che hanno processato e condannato gli anziani imputati degli eccidi.

L’avvocato Enrico Conti spera che il tedesco Schulz — oggi alla Spezia per celebrare la Liberazione — raccolga la riflessione. «Che non vuole essere una provocazione, semmai un contributo per traguardare davvero l’obiettivo di un’Europa unita», spiega l’avvocato, parte civile in vari processi sulle stragi del 1944. Ma c’è di mezzo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Aja che ha accolto il ricorso della Germania ponendo su essa lo scudo dell’immunità indotta dalla sovranità statale... «A dire di giuristi ben più qualificati di me è assai discutibile: basti dire che i diritti fondamentali dell’uomo non possono essere calpestati dalle ragioni di Stato. Eppure, quel verdetto non ammette impugnazioni. Ma ho fiducia: penso che l’ordinamento italiano possa offrire un’altra via per rilanciare i legittimi diritti al risarcimento».

Cioè?
«Visto che, a seguito della sentenza della Corte militare di appello nel processo per la strage di San Terenzo Monti, la Germania è stata condannata al pagamento di una provvisionale di 150mila lire euro a un familiare di cinque vittime, voglio far valere il ‘titolo’ in questione promuovendo un pignoramento su una villa di proprietà dello Stato tedesco affacciata sul lago di Garda».
E come la mettiamo con la sentenza dell’Aja?
«Voglio sollevare una questione di legittimità costituzionale sulla convenzione tra Italia e Germania maturata dopo la sentenza, sostenendo che la stessa è in contrasto con la nostra Costituzione. Non entro nel dettaglio perché non voglio favorire la controparte. Certo è che se la Germania dovesse risarcire gli eredi delle 15.000 vittime tra stragi e deportazioni non sarebbe sufficiente una manovra di bilancio».
Però la sentenza dell’Aja ha stabilito un tavolo tra Italia e Germania per la definizione della vicenda risarcitoria...
«Tavolo di cui non si ha notizia e di cui, al contrario, dovrebbe essere data massima trasparenza. Dalle notizie che ho qualche incontro già ci sarebbe stato. Con quali criteri sono stati scelti i rappresentanti? L’eventuale bozza di accordo non dovrebbe essere preventivamente approvata quanto meno dalla parti costituite nei vari giudizi? Vigileremo. Della questione è già stato a suo tempo investito anche l’attuale ministro della Giustizia, Andrea Orlando».