aprile 2014 - SI È CONCLUSA con un licenziamento e una sospensione di dieci giorni la vicenda relativa al procedimento che ha colpito nei giorni scorsi due dipendenti di Acam Acque, “immortalati” da un investigatore privato, ingaggiato dall’azienda di via Picco dopo alcune segnalazioni raccolte tra i cittadini, mentre si intrattenevano, in orario di servizio, in diversi bar della provincia. Sanzioni esemplari — per la prima volta nella storia di Acam una procedura disciplinare si conclude con la risoluzione, per giusta causa, del contratto di lavoro —, maturate anche sull’onda di una pesante contestazione: quella di aver utilizzato la tessera del dipendente per rifornire di carburante attinto alle pompe degli Stagnoni non il furgone aziendale, ma un’auto di proprietà. La conferma della notizia arriva direttamente dall’amministratore della società, Luca Piccioli, che nel tardo pomeriggio di giovedì, a conclusione dell’istruttoria, ha consegnato nelle mani dei due lavoratori le lettere con l’indicazione del provvedimento disciplinare adottato.

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