La Spezia, 12 febbraio 2014 - Un cinghiale, sbucato dalla boscaglia, era finito contro un’auto in transito. Erano le 5,30 di un mattino di agosto del 2006 lungo la strada provinciale che porta a Beverino. Nell’incidente rimase ferita una donna. Dopo la sentenza di primo grado che aveva dato ragione alla donna, con il giudice di pace Gian Carlo Del Santo che aveva condannato la Provincia della Spezia e la Regione Liguria in via solidale al risarcimento dei gravi danni patiti dalla donna, Roberta B. (nell’auto era presente Loris B., proprietario del veicolo, Ndr) residente a Beverino, la Provincia ha impugnato ricorso in appello attraverso il suo legale, avvocato Roberto Benvenuto.

E il Tribunale, nella persona del giudice Laura Rotolo, le ha dato ragione ritenendo che non sussista il nesso causale tra il danno subito e la responsabilità colposa della Provincia. La strada infatti era dotata di cartelli indicanti il pericolo di animali e di lampade idonee per la illuminazione, secondo quanto riferito dai testimoni. Nella sentenza si legge che «non appare possibile recintare le zone boschive e apporre delle barriere, vista la loro estensione».

La Provincia perciò è riuscita a provare il caso fortuito e le domande risarcitorie sono state integralmente rigettate. Il giudice ha anche compensato le spese legali vista la complessità della materia e la continua evoluzione giurisprudenziale al riguardo.

Il Tribunale non ha ritenuto di esaminare neppure l’appello incidentale proposto dalla Regione Liguria con gli avvocati Tullio Truppa e Marina Crovetto essendo le argomentazioni provinciali sufficienti per l’annullamento della sentenza di primo grado.

L’auto aveva riportato danni al motore e alla carrozzeria per oltre duemilaottocento euro. Sul luogo erano intervenuti i Carabinieri che avevano ascoltato i testimoni e redatto il verbale dell’accaduto. Nella sentenza di primo grado, il dottor Del Santo aveva suddiviso il risarcimento del danno tra i due enti individuando nella Regione la responsabilità in qualità di gestore della fauna selvatica e nella Provincia per la gestione della strada dove nulla aveva fatto per evitare in concreto l’attraversamento degli animali.

Gian Paolo Battini