di Corrado Ricci

Le Grazie (La Spezia), 20 luglio 2013 - Carrozzine e stampelle sono rimaste sulla banchina, affiancate le une alle altre col loro richiamo alla sofferenza di chi deve a esse la mobilità sulla terra ferma. Trenta disabili hanno potuto farne a meno per muoversi, in un crescendo di sorrisi, felicità, integrazione. Un ‘miracolo’ indotto dalle leggi fisiche che rendono semplici e fattibili movimenti impensabili sotto il peso della forza di gravità.

Questione di mare, questione di dolce spinta, quella di Archimede, quella che tiene a galla le barche e che rende ininfluente l’handicap, nell’abbraccio dell’acqua, dove puoi scivolare senza barriere. Questione, anche, di tanta e ammirevole solidarietà da parte di chi il mare ama e conosce in profondità: i palombari della Marina militare del Comsubin — il Comando subacquei e incursori del Varignano diretto dall’ammiraglio Mario Caruso —, accompagnatori speciali, insieme agli istruttori dell’agenzia didattica internazionale Hsa (Handicapped scuba association).

Nulla è stato lasciato al caso e all’improvvisazione. Col mare non si scherza. I sub erano preparati al grande giorno, giunto a coronamento dei corsi effettuati in piscina, con gli istruttori Hsa Italia (Handicapped scuba association international) l’onlus nata per avvicinare le persone disabili all’attività subacquea e da sette anni a questa parte promotrice della manifestazione «Insieme in immersione a Porto Venere» in collaborazione con la Marina Militare e il Comune.

Leonardo Quochi e Alessandra Porchera, 31 e 27 anni, paraplegici, milanesi, sono degli abituè dell’evento. «Come sempre — raccontano — è una grande emozione immergersi col nostro istruttore e angelo custode, Gianfranco Lenti. Per l’occasione eravamo accompagnati sott’acqua da Francesco Chionna, un caro amico e comandante degli incursori. Ci siamo spinti lontano fin sulla punta dove c’era tanta vita: questa volta ho incontrato un gruppo di gronghi e murene, polpi, aragoste. Sott’acqua ridevamo soddisfatti. Dovevamo solo stare attenti a non sorseggiarla».

Nel gruppo anche chi non ha potuto apprezzare con gli occhi le meraviglie del mare, ma le ha comunque colte. Matteo Severi e Luca Reverberi, 27 e 24 anni, entrambi non vedenti, provenienti da Reggio Emilia dalla scuola Hsa Scuba and Sail. «Che gioia volare senza peso nei fondali marini, avere notizia dai nostri compagni di immersione sulla natura che tocchiamo, essere al centro dell’azione, sentire i profumi, il sapore del mare, il canto delle onde. Semplicemente fantastico».

Matteo durante la consueta consegna degli attestati Hsa non ha potuto fare a meno di chiedere il microfono per ringraziare in prima persona tutti gli organizzatori e in particolar modo Aldo Torti, presidente di Hsa che da oltre 32 anni è l’instancabile promotore dell’associazione e di questi splendidi momenti di condivisione. «La nostra organizzazione, pioniere nel settore e diffusa a livello internazionale in 50 Paesi, è snella e funzionale — spiega Torti —. Ha conquistato credibilità ovunque grazie ai contenuti che esprime e ai sistemi didattici specifici da noi elaborati. Oggi grazie al nostro movimento la subacquea per le persone disabili è un stupenda realtà».

Lo ha dimostrato l’evento di Porto Venere, con la sua carica contagiosa di solidarietà. È stata espressa non solo dagli operatori del Comsubin anche dai volontari del Gruppo Sub Ospedale (che hanno dato supporto alle immersioni) e da quelli della Pro Loco delle Grazie — città dei palombarin — (che hanno preparato la cena finale, a base di pietanze di mare). E i ragazzi non vedono l’ora di tornare.