La Spezia, 21 marzo 2013 - «Ho bisogno di arrivare in fondo, di conoscere la verità, di riprendere il filo della mia vita che ora si è spezzato. Di ricostruire qualcosa. Per questo rivolgo un appello a tutti. Chiedo che se c’è qualcuno che ha visto qualcosa, anche se lo ritiene insignificante, si faccia avanti, si rivolga ai carabinieri. L’assassino è tra di noi». E’ una donna dolce Marina Palma, unica figlia di Marisa Morchi trucidata da un «mostro» giovedì scorso.

Il dolore tremendo che si porta dentro non le fa dimenticare la gentilezza e il modo di rapportarsi che è sempre stato apprezzato da tutti a Castelnuovo, sia quando faceva la vigilessa che ora come dirigente dell’ufficio anagrafe. Il suo appello lo lancia anche in TV, attraverso la trasmissione di Rai 3 «Chi l’ha visto?».

«Un programma che seguivo con mia mamma, al quale pensavo di rivolgermi se il caso non fosse stato risolto. Mi hanno anticipato». E’ quasi una settimana che non riesce a chiudere occhio la notte, Marina, la sua mente è troppo impegnata a cercare un perchè che non trova ancora risposta.

«I carabinieri mi chiedono sempre di pensare, cercare fra i miei ricordi un particolare che possa contribuire a portarli sulla strada giusta. Gli ho detto tutto, ogni minimo dettaglio, ogni cosa. Ho paura di aver dimenticato qualcosa e allora mi sforzo. E continuo a pensare. Ho ricostruito tutto il film, immagine per immagine, della vita di mia mamma. Sono la prima a voler sapere chi e perchè». Quando parla di mamma Marisa lo fa con una dolcezza infinita, accanto ha i figli Matteo e Luca, due ragazzi eccezionali.

«E’ merito anche della nonna se sono così. Meritava solo rispetto e affetto la mamma, qualcuno le ha fatto fare una fine allucinante. Quello che ho visto è sconvolgente. Solo la verità e vedere quell’essere in manette potrà darmi un briciolo di pace» dice Marina. Il sindaco Marzio Favini ha rinnovato il suo appello, anche dagli schermi Tv, rivolgendosi a tutti gli abitanti di Castelnuovo. «Siamo in un momento di difficoltà — ha detto il primo cittadino — non voglio tranquillizzare nessuno, capisco che per è difficile vincere la paura in situazioni del genere. Chiedo però che nessuno si abbandoni a gesti inconsulti, di restare uniti e non farsi prendere dal panico. In campo ci sono fior di investigatori che hanno dimostrato quanto hanno saputo fare col caso Calevo. Mi associo all’appello di Marina di dare tutte le informazioni ai carabinieri anche quelle che si ritengono più insignificanti».

Intanto le indagini per catturare il «mostro» sono frenetiche. Ieri c’è stato una summit in Procura, presenti col pubblico ministero Luca Monteverde il capo dei Ris, il colonnello Giampietro Lago e il colonnello Giovanni Semeraro. Fra gli investigatori dell’Arma c’è la consegna del silenzio, nessuno fiata. C’è stato un nuovo sopralluogo alla casa dell’orrore di via Palvotrisia, dove nel pomeriggio sono tornati i Ris assieme ai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale. Sono stati nuovamente ispezionati il ricovero degli attrezzi agricoli e la casa del delitto.

Carlo Galazzo