La Spezia, 27 settembre 2012 - «NON sperate di liberarvi dei libri. Il libro è come il cucchiaio, il martello, la ruota, le forbici. Una volta che li hai inventati non puoi fare di meglio». Chissà come reagirebbe Umberto Eco nel vedere gli studenti dell’Einaudi-Chiodo mentre seguono le lezioni e svolgono i propri compiti... senza libri, ma solo con una «tavoletta elettronica» dove leggere la pagina 37 del libro di storia, risolvere l’equazione matematica, svolgere ricerche o semplicemente scrivere il tema di italiano. La scuola 2.0 è già realtà nel plesso scolastico di via Lamarmora, dove ieri sono stati distribuiti i primi 420 Ipad della Apple, con buona pace dei nostalgici.

Un progetto unico in Italia, che ha visto l’istituto diretto da Generoso Cardinale trattare direttamente con la sede centrale della «Mela», a Cupertino in California. Senza il sostegno di fondi ministeriali ma solo grazie all’aiuto di una banca, l’istituto ha acquistato i primi tablet, consegnandoli all’intero corpo docente e amministrativo — 140 persone in tutto — e alle prime famiglie che ne hanno fatto richiesta per i loro figli. Si tratta di Ipad 2 — modello base da 16 gigabyte di memoria e connessione wi-fi —. Le famiglie lo noleggeranno al costo di 13 euro al mese. Per «reggere» la mole di dati, all’interno dei due plessi scolastici di via Lamarmora e via XX settembre sono state realizzate reti wi-fi, rette da due linee adsl riservate a studenti e insegnanti, secondo il progetto realizzato dal professor Alessandro Gabelloni.

 «L’OBIETTIVO — spiega il preside Generoso Rossi — è quello di dotare di Ipad tutta la popolazione scolastica entro la fine dell’anno. Si tratta di una rivoluzione, un’innovazione che aumenterà le possibilità di insegnamento e apprendimento. Ovviamente, la tecnologia non andrà a sostituire le competenze del corpo docente e gli obblighi dei ragazzi, ma costituirà anzi uno strumento in più per migliorare il sistema scuola e semplificare la vita scolastica, anche nei confronti delle famiglie, a cominciare dai registri online. Le famiglie degli alunni delle classi prime hanno prenotato tutti il proprio tablet». Il primo è stato consegnato all’alunna più giovane, Chiara Petricciani; il secondo all’insegnante con più anni di servizio, il professor Tiziano Cioni. I vantaggi? Tanti, secondo lo stesso dirigente: meno pesi sulle spalle dei ragazzi, e costi più ragionevoli sull’acquisto dei libri digitali, che in media costano la metà di quelli cartacei.

«L’istututo spezzino diventerà esempio italiano di scuola 2.0 — ammette Marino Brignole, del centro Raffo Apple della Spezia —. Una ricerca ha sottolineato come questa tecnologia aumenti la produttività di insegnanti e studenti». Una rivoluzione che trova il plauso delle istituzioni, con il sindaco Massimo Federici che ha sottolineato l’importanza e il fascino di un progetto «che mette al passo i giovani con ciò che sta succedendo e che assume importanza anche sul piano sociale. L’Einaudi-Chiodo è un’istituto ‘particolare’, in cui si mescolano le classi sociali più disparate: dare la possibilità a questi giovani di avere un vantaggio in più è una cosa straordinaria anche dal punto di vista sociale». «Un esperimento da seguire con attenzione — afferma il prefetto Giuseppe Forlani — che segue le linee programmatiche del Governo e che viaggia sulla creazione di nuovi modelli di conoscenza».

di Matteo Marcello