La Spezia, 15 settembre 2012 - POCHE RIGHE, scritte su un foglio bianco del Comune, per dire basta e ringraziare quanti gli erano stati accanto nella gestione dell’emergenza alluvione. Claudio Galante, sindaco di Brugnato, si è dimesso. Lo ha fatto con poche parole dopo averne spese tante per difendersi dagli attacchi contro la realizzazione dell’outlet nel suo paese e da chi lo accusava di non esser riuscito a rialzare il paese dopo quel tremendo 25 ottobre. Le dimissioni sono state presentate mercoledì 12 settembre, ma solamente ieri sono state rese pubbliche.

«Motivi personali», si legge nella stringata lettera protocollata in municipio ed inviata per conoscenza a tutti i consiglieri comunali; problemi di natura famigliare che, uniti allo stress per il difficile momento vissuto dal territorio, avrebbero spinto il primo cittadino brugnatese a gettare la spugna, a poche settimane di distanza dalle dimissioni, presentate e poi ritirate, dal sindaco di Vernazza, Vincenzo Resasco. Fin qui le motivazioni «ufficiali» confermate dagli ambienti politici brugnatesi.

 Diverse invece le ipotesi che avrebbero fatto maturare al primo cittadino brugnatese la decisione di mollare o, quanto meno, a prendersi un periodo di pausa per ricaricare le pile. Su tutte, ovviamente, spicca la questione dell’Outlet, con il progetto e l’iter autorizzativo dello ShopInn che sono tutt’ora al vaglio del Corpo forestale dello Stato per effetto dell’indagine avviata dalla Procura spezzina. Non è da escludere neppure che la decisione sia maturata al termine di un acceso confronto con l’attuale maggioranza, che si è vista per un incontro nei giorni scorsi, alla presenza dello stesso Galante. Una riunione nel corso della quale il primo cittadino sarebbe apparso teso ed emotivamente provato e durante la quale la discussione avrebbe toccato anche il tema del malcontento popolare causato dal mancato arrivo di fondi necessari alla ricostruzione del paese.