La Spezia, 25 luglio 2012 - SE NE SONO perse e tracce in Germania (le ultime localizzazioni lo danno ormeggiato nel porto di Lursen), ma il mito del Destriero vive nella memoria degli uomini di mare spezzini, e di tutti i continenti, insieme all’orgoglio dell’equipaggio che con esso conquistò il «Nastro Azzurro» e di Fincantieri che lo costruì.

Accadde nel 1992. A vent’anni dall’impresa - che stabilì il record ancora imbattuto della traversata dall’Atlantico da New York alle isole Scilly in Inghilterra in due giorni, 10 ore e 34 minuti, ad una media di 53 nodi - il team di progettisti e tecnici che condusse il Destriero al trionfo si è ritrovato ieri nello stabilimento del Muggiano, lì dove - su mandato de principe Karim Aga Kha, sostenuto da Gianni Agnelli - venne concepito e varato il gioiello navigante, dopo la costruzione-pilota che lanciò il sistema della realizzazione in tandem dello scafo, in due blocchi, nel cantiere spezzino e in quello di Riva Trigoso.

Tanti vip e un grande assente ieri: il compianto comandante spezzino Giacomo Mancini. Gli è stato dedicato un lungo applauso durante la ricostruzione armacord della splendida storia di mare e di tecnologia made in Italy svolta dai protagonisti: il presidente di Fincantieri Corrado Antonini, il responsabile del programma Destriero Challenge Cesare Florio, gli ingegneri responsabili della progettazione Elio Maragon e Mauro e Parodi, il comandante in seconda Aldo Benedetti, l’attuale responsabile dei cantieri del Muggiano e di Riva Trigoso, l’ingegner Franco Tognini.

CON LORO, invitati speciali, i componenti dell’equipaggio. Si è così sviluppato, in parallelo alla visita allo stabilimento, un avvicente viaggio nei ricordi con l’occhio, però, rivolto alle sfide del futuro, che sono praticabili anche grazie all’esperienza maturata col Destriero.La rassegna delle slide con ricostruzione storiche e foto d’epoca si è conclusa con la presentazione del progetto del nuovo maxi yacht da 140 metri concepito da Fincantieri che alla Spezia vuole consolidare la specifica divisione capace di rispondere ai capricci dei Paperon de’ Paperoni che possono permettersi i giocattoli nautici esclusivi.

Una divisione, al pari del reparto militare dello stabilimento, che si alimenta anche con la linfa che viene dalla memoria e che pulsa nell’archivio storico e nella sala-museo «Laurenti» dove, per l’occasione, è stata allestita la mostra-revival sull’impresa del Destriero curata dalla Fondazione Fincantieri - di cui è presidente Mauro Martinenzi - con grafica di Altamira.

Corrado Ricci