La Spezia, 16 gennaio 2012 - UN BUSINESS illecito da 2 milioni di euro, con indotta evasione di diritti di confine per un milione di euro. Tutto andato in... fumo. Sì, invece delle 8 tonnellate di sigarette sequestrate in porto, in fumo è andato il traffico allestito da un’organizzazione trasnazionale di contrabbandieri. Salvati i polmoni di migliaia di persone ma, per quel importa in relazione alle finalità istituzionali di Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane, salvata la Comunita europea da una mega-beffa, sull’ordine, come detto, del milioni di euro: l’ammontare dei diritti che sarebbero stati evasi.Dopo le voci trapelate dalla cinta portuale per effetto di un passaparola veicolato da meri testimoni del fatto, arrivano - con un comunicato congiunto che sugella la sinergia operativa - conferme e puntualizzazioni ufficiali dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane, i cui investigatori operatori all’interno dello scalo mercantile sono stati i protagonisti del ’colpaccio’ , come riferito iero.Le “bionde” sono state scoperte all’interno di un container proveniente dal porto di Alessandria D’Egitto, ed avente come destinazione finale l’isola di Malta, previo trasbordo in porto alla Spezia, dove appunto è stato intercettato, nell’ambito di un controllo di routine. La dicitura riportata nella polizza di carico recava una falsa indicazione del contenuto, ossia 102 colli di mobilio (“Furniture” scritto in lingua inglese), ma non ha convinto gli uomini della Guardia di Finanza ed i funzionari della Dogana che hanno selezionato per una successiva visita.
 

LA CONFERMA dei sospetti sulla tipologia del carico i finanzieri l’hanno avuta quando, aperto il container, invece dei 102 colli dichiarati sono stati trovati ben 800 scatoloni di cartone, completamente anonimi nell’imballo esterno per eludere eventuali controlli generici, contenenti ognuno 50 stecche di sigarette marca “Richman” per un peso complessivo di oltre 8 tonnellate, immediatamente sottoposte a sequestro per contrabbando.

PER IL REATO scoperto è prevista la reclusione da 3 a 7 anni ed una multa pari ad un importo di 25 euro per ogni grammo di tabacco e, pertanto, di complessivi 200 milioni di euro circa. Sul punto, in parallelo alla convalida del sequestro, il pm di turno Giovanni Maddaleni ha aperto un fascicolo. C’è ora da risalire ai trafficanti che si nascondono dietro la società importatrice, con sede sociale a Malta. Ma intanto il loro piano, in danno alla Comunità europea e allo Stato di destinazione finale del carico (probabilmente l’Inghilterra) è fallito.