La Spezia, 18 novembre 2011 - Il responso dell’autopsia, effettuato dal servizio di medicina legale di Nizza, sul cadavere della donna rinvenuto sulla spiaggia di Cap Taillat il 5 novembre scorso, sembra portare sempre più a Giuseppina Anita Carro, la pensionata di 81 anni ghermita dall’alluvione a Vernazza quel funesto 25 ottobre.
Il referto parla infatti di una donna alta 1.65 circa, che non ha i denti e questo particolare collima con quanto dichiarato dal figlio, oltre ad altri elementi che risultano compatibili.

 

Per fugare ogni dubbio, come ha richiesto l’autorità giudiziaria francese, sarà comunque necessario il test del Dna che verrà effettuato la prossima settimana. E non solo per il corpo della donna, ma anche per gli altri due che i parenti hanno comunque già riconosciuto appartenere a Sauro Picconcelli e Giuseppe Giannoni.  Per il test del Dna, in due casi servirà soltanto la saliva: sia per Giuseppe Giannoni che per Giuseppina Anita Carro, infatti, la comparazione avverrà con i figli.

 

Un po’ diverso invece il caso di Sauro Picconcelli, che non ha figli. La comparazione della saliva sarà fatta con la cugina, ma non sarà sufficiente: per questo è stato chiesto ai carabinieri del comando provinciale, che seguono dall’inizio le procedure per il riconoscimento dei corpi, di prelevare ed inviare anche alcuni reperti dalla sua abitazione di Vernazza.