La Spezia, 25 ottobre 2010 - Non solo il ’pizzino’ recapitato a Franco Bonanini - attraverso la moglie, nell’aprile scorso - per avvisarlo che la Polizia giudiziaria aveva sequestrato in Regione la pratica dei lavori alla stazione di Manarola. Il funzionario della Regione Enrico Bonanni ha fatto il «bis». Due giorni prima del blitz si era recato personalmente nell’ufficio di Bonanini rivelandogli che erano state sequestrate altre pratiche. E le ’cimici’ l’hanno rivelato in diretta alla polizia. La circostanza ha influito non poco nella decisione del gip Diana Brusacà, su istanza dei pm, di sospenderlo dal lavoro in Regione per due mesi.

 

A livello politico, da registrare frattanto una presa di posizione del coordinamento provinciale dell’Italia dei valori che, asupicando trasparenza, accoglie "con perplessità" le dichiarazioni del commissario straordinario Aldo Cosentino in merito ai bilanci del Parco "dichiarati sani e sottoposti a costante monitoraggio".
"Il dissesto in cui sono precipitate le cooperative — aggiunge l’Idv — è legato esplicitamente alla gestione finanziaria del Parco Nazionale delle Cinque Terre, per cui è da evincersi che le attuali difficoltà dei lavoratori non possano essere demandate agli amministratori delegati delle aziende o ai loro soci, ma da ricollegarsi ad un chiara gerarchia sistemica riconducibile all’Ente commissariato dal dottor Cosentino". Di qui la necessità di "analizzare rapidamente i bilanci" chiarendo ai lavoratori "quali saranno le conseguenze in materia di razionalizzazione ed approntando tutte le strategie consone a tutelare i dipendenti".