La Spezia, 25 settembre 2010 - Si è presentata di sera al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea, dichiarando di essere stata violentata dal suo ex fidanzato. Per un po’ è riuscita a reggere, poi quando la squadra mobile ha iniziato a farle domande sempre più pressanti, è crollata. E ha confessato di essersi inventata tutto.
Così una trentenne dominicana che abita alla Spezia, da presunta vittima di una violenza sessuale, si è vista denunciare per simulazione di reato. E il suo ex fidanzato, anche lui sui trent’anni sempre originario della Repubblica Dominicana, è stato scagionato da un’accusa gravissima.

 

La ragazza ha poi ammesso davanti ai poliziotti di averlo accusato perché la loro relazione era finita, ma lui non si rassegnava e voleva trovare un modo per allontanarlo. E ha scelto il peggiore. Mercoledì sera alle 20 è andata al pronto soccorso raccontando di aver subìto la violenza da parte dell’ex fidanzato. E’ stata sottoposta alle visite di rito, che non hanno evidenziato segni evidenti di violenze fisiche.

 

Agli agenti della squadra volante intervenuti ha detto che aveva interrotto la sua relazione sentimentale e quel ragazzo che ormai considerava un ex si era presentato a casa sua per un estremo tentativo di riavvicinamento. E, in base al racconto della donna, avrebbe abusato di lei con la forza.
La vittima non avrebbe avuto il coraggio di raccontare quanto accaduto a un amico che aveva incontrato poco dopo, si è confidata invece con un’amica che le ha consigliato di denunciare la violenza. Da lì la decisione di recarsi al pronto soccorso.

 

Le indagini sono state affidate alla squadra mobile e i poliziotti hanno iniziato a fare domande alla vittima. Si sono subito accorti che qualcosa non quadrava. Hanno sequestrato e analizzato gli abiti della donna, dove non hanno trovato alcuna traccia. Allora hanno iniziato a fare domande più dettagliate e le contraddizioni sono aumentate.
Tutto il racconto della violenza sessuale presentava dei ‘vuoti’ che hanno fatto ritenere si trattasse di un’invenzione. La trentenne dominicana alla fine ha confessato: non era vero niente. E da vittima è diventata lei indagata, con l’accusa di aver simulato il reato.