La Spezia, 11 giugno 2010 - E’ finito in mare con la sua auto senza praticamente rendersene conto e rischiando così di perdere la vita. Si è pensato in un primo tempo ad un tentativo di suicidio, ma questa ipotesi sarebbe da scartare. Il protagonista del drammatico episodio è D.S., un ingegnere spezzino di 59 anni in pensione, da tempo in cura per ricorrenti crisi depressive. E’ stato visto aggirarsi senza una meta al volante della sua Opel Astra di colore argento metallizzato alla passeggiata Morin e quindi entrare alla banchina Revel. Forse non ha calcolato gli spazi di manovra, sta di fatto che l’auto è caduta in acqua, peraltro in un punto dove la profondità non supera i due metri.

 

Fortuna ha voluto che la scena sia stata seguita da numerose persone e soprattutto dai due angeli del mare che lo hanno salvato: uno di questi è Sharman Grastin, il prestante marinaio del peschereccio Arimat che, stivaloni alle gambe, non ha esitato un attimo a levarseli e a tuffarsi nelle acque non proprio limpide della banchina Revel. Insieme al suo compagno di avventura rimasto sconosciuto, Grastin, con tutte le sue forze, ha premuto con il piede sulla portiera dell’auto riuscendo ad aprirla e a tirare in salvo l’uomo.
 

 

A questo punto il marinaio e l’amico sono riusciti a portare l’ingegnere a riva dove è stato preso in consegna dal personale dell’automedica del 118 e dell’ambulanza. Le sue condizioni sono apparse discrete anche se appariva in stato confusionale. "Chiamate mia moglie, non spaventatela". Sono le poche parole pronunciate dall’uomo.
 

 

Alle fasi delle operazioni di soccorso hanno partecipato i vigili del fuoco arrivati con un’autogru e una squadra di soccorritori acquatici, la gazzella dei carabinieri e i poliziotti motociclisti, mentre dal mare «vigilavano» le unità navali della Capitaneria di porto, dei vigili del fuoco e della Polizia di frontiera.
 

 

L’ingegnere è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea dove è stato poi raggiunto dalla moglie, un noto medico specialista. "E’ andata bene — ha detto — tutto è successo perché mio marito non ha preso i farmaci prescrittigli. Mi ha solo detto che andava a fare una commissione e che sarebbe presto tornato a casa. Ho saputo che a salvare mio marito da una morte sicura sono stati due marinai di un perschereccio. Sono riconoscente per quello che hanno fatto. Non vedo l’ora di conoscerli e di abbracciarli".