La Spezia, 27 febbraio 2010 - Giudizio in chiaroscuro sul progetto della nuova piazza Verdi, disegnata da Giannantonio Vannetti e Daniel Buren: un salotto in pieno centro, senz’auto e ricca di alberi, siepi, vasche d’acqua e spazi per i cittadini. Gli operatori sono i primi a esprimere delle perplessità. Ritengono la dimensione architettonica gradevole, bella a vedersi, ingegnosa. Resta da verificare, però, la funzionalità e l’impatto sulle attività economiche degli interventi previsti entro il 2012. Non desta invece eccessive preoccupazioni la cancellazione delle aree di sosta. Forse sono state drenate dall’asso calato dal Comune: il progetto per parcheggi interrati in piazza Europa. Riserve invece per quanto riguarda l’organizzazione della viabilità anche se con la Variante Aurelia aperta cambieranno molte cose.

Paolo Volpi, titolare di una rivendita di tabacchi, «fa le pulci» al progetto partendo dalle infrastrutture e dagli elementi architettonici che lo contraddistinguono: «Sono troppi e difficili da tenere in buono stato — osserva — . Il Comune si lamenta spesso che non ha tanti soldi per le manutenzioni. Personalmente sarei favorevole a una piazza semplice, lineare, facile da gestire, dove ci si siede sulle panchine e non sull’erba». Volpi punta l’indice anche sulle vasche d’acqua a raso che possono diventare “regno” di zanzare». Gli fa eco Simonetta Bruni, impiegata: «Le vasche si trasformeranno presto in un acquitrino inavvicinabile per i bambini».

Il commento di Luciano Rotondo della «Pizza in piazza» corre a due velocità: «Da cittadino dico che finalmente si è pensato a ridare dignità alla piazza con un bel progetto, a parte la presenza dei portali e la mancanza di giochi per i bimbi. Da commerciante sono già preoccupato. Non c’è spazio per i dehors. Eppure, se la gente passeggia ha bisogno di avere intorno servizi di ristoro». Come tutti i suoi colleghi, Luciano Rotondo teme i tempi lunghi del cantiere: «Pago 2mila 300 euro al mese per l’affitto, se i lavori andranno avanti per più di un anno, il danno economico sarà notevole. Nel mio caso, gli studenti avranno difficoltà ad arrivare nel locale e non si potranno effettuare consegne a domicilio». «E’ difficile capire — conclude il suo intervento — dove sarà spostato il passaggio dei bus. Forse in viale Mazzini?».

«Rifare la piazza? Ritengo sia un intervento giusto da parte del Comune, il progetto è bello», esordisce Franco Rosellini, immobiliarista, «decano» degli operatori di piazza Verdi. Non gli vanno a genio i portali che attraversano le porzioni esterne di piazza sul lato Arsenale e sul lato Migliarina: «Sono elementi architettonici che esteticamente non si adeguano con i palazzi intorno alla piazza. Le trovo opere eccessivamente moderne, molto distanti da vicini edifici dotati di stile e bellezza». E’ d’accordo con lui Pierluigi Ciarlanti che le ritiene «inutili». «Non mi piace — è ancora Rosellini a parlare — il verde calpestabile che in questa città rischia di diventare terreno fertile per i bisogni dei cani accompagnati da proprietari incivili».

Alessandro Maddaluno del bar Tonelli vorrebbe la piazza ispirata a linee architettoniche classiche, più adeguate ai palazzi liberty. Infine mette in guarda e si domanda: «Una volta il mare arrivava a via XX Settembre. Le fondamenta della piazza sono poggiate su “palafitte” di pietra. Sarà il caso di andare a smuovere il terreno? Anche l’intervento del parcheggio nella vicina piazza Europa non potrebbe causare problemi geologici?».

All’edicolante Francesca Brandani, guardando le immagini virtuali del progetto, tornano in mente le piazze della stupenda Friburgo con i ruscelli scavati nelle mattonelle (la nuova piazza Verdi, nelle intenzioni del Comune, rappresenta un salto di qualità architettonica avvicinando La Spezia ai modelli dell’Europa). «E’ difficile prevedere se la piazza senz’auto avrà successo — osserva —. In corso Cavour è andata bene. Il problema vero sarà mantenere le strutture. Non è proprio bello l’esempio che per anni abbiamo dato con il degrado giardini pubblici».

«Va bene tutto — taglia corto David Meucci della pasticceria Fiorini —, pedonalizzare la piazza è una buona idea. Ma non si possono pensare grandi progetti senza il parere dei commercianti, preoccupati per l’aspetto economico da un anno di cantiere». E ancora: «L’opera in programma è bella, al tempo stesso sono scettico sulla manutenzione prendendo l’esempio del degrado che regna ai giardini pubblici e al monumento alla Resistenza».