Sarzana 2 febbraio 2010 - Le dighe sotto esame. Troppi interrogativi infatti da anni tengono con il fiato sospeso i residenti della piana di Ameglia e dei Comuni della Lunigiana e Val di Magra attraversati dai fiumi Aulella e Magra. Quelle improvvise cascate che innalzano i livelli di guardia dei corsi d’acqua, proprio nel momento massimo dell’allerta meteo, potrebbero avere un filo conduttore con l’apertura degli impianti gestiti da Edison in alta Lunigiana. Ma quelle che per anni sono state solo voci ed ipotesi hanno avuto il sostegno di dati e numeri che adesso dovranno essere confrontati e soprattutto verificati. Le strumentazioni potrebbero non essere esatte al millesimo ma denotano comunque innalzamenti improvvisi in momenti sbagliati e purtroppo pericolosi. Per questo giovedì mattina è previsto il sopralluogo all’impianto di Teglia, una delle dighe al centro delle polemiche dopo le alluvioni dello scorso mese di dicembre e comunque collegata anche a quelle di gennaio 2009 ed ottobre del 2000.
 

L’appello lanciato dal sindaco di Ameglia, Umberto Galazzo, all’indomani dell’esondazione del fiume Magra a Natale è stato raccolto dalle Prefetture della Spezia e Massa Carrara che hanno convocato i vertici di Edison, società che gestisce il funzionamento di due dighe, per tentare di far luce sul funzionamento degli impianti. In particolare il sindaco amegliese, poi supportato dai colleghi delle amministrazioni lunigianesi ed altri enti interessati al fiume, ha chiesto in una lettera inviata a vari referenti di rivedere la circolare ministeriale che ne regolamenta il funzionamento. Evidenziando come le direttive emanate dalla presidenza del consiglio dei ministri sembrino più pensate in funzione della sicurezza dell’impianto che degli abitati a valle.

Infatti l’apertura delle condotte, come riporta la circolare, è prevista per evitare il raggiungimento della quota massima di acqua contenuta nella diga. Ma il procedimento avviene nel momento di massima allerta, piene in corso e pioggia incessante, aggiungendo quindi metri cubi di acqua ai fiumi 'impazziti'. Un altro dubbio che dovrà essere chiarito riguarda la gestione dei comandi. Parrebbe infatti, ma la domanda non ha mai avuto una risposta, che il segnale di apertura venga lanciato da un sensore gestito da un sistema informatico e non da un operatore presente in postazione.
 

Il confronto di giovedì dovrà quindi dare molte risposte e dissipare dubbi che per anni non hanno mai ricevuto chiarimenti. Già in passato infatti le richieste di spiegazioni non hanno portato risposte per questo è stato ritenuto indispensabile un confronto e soprattutto un coinvolgimento tra più enti autorevoli per arrivare a modificare la normativa. Verrà innanzitutto chiesto che l’apertura delle condotte avvenga ben prima del raggiungimento dei livelli di guardia dopo un accertamento con la Protezione Civile proprio per consentire un deflusso dell’acqua meno imponente e devastante .

Al sopralluogo di giovedì mattina, previsto alle 10.30, saranno presenti i prefetti della Spezia e Massa Carrara, i dottori Giuseppe Forlani e Giuseppe Merendino, presidenti delle due province Marino Fiasella ed Osvaldo Angeli, il segretario dell’autorità di bacino Alessandro Fignani, Comunità Montana ed i sindaci di Pontremoli, Mulazzo, Villafranca, Licciana Nardi, Aulla, Podenzana ed Ameglia. Nel pomeriggio è in programma un vertice in municipio ad Aulla.