Arriva l’altolà della Soprintendenza: stop al cantiere di piazza Verdi

Via ai sopralluoghi sui reperti emersi durante gli scavi. L’ira di Mori / L'AREA DIVENTA CANTIERE ARCHEOLOGICO - LE FOTO

La Soprintendenza interviene sui reperti di piazza Verdi

La Soprintendenza interviene sui reperti di piazza Verdi

La Spezia, 28 giugno 2015 - IL TORMENTONE infinito di piazza Verdi. E’ la frase giusta per definire la storia del grande cantiere nel cuore della città, oggi al centro di una nuovo clamoroso capitolo. La Soprintendenza ai Beni archeologici ha ordinato al Comune di stoppare i lavori su tutta l’area, dove dal 2012 è in corso il progetto di riqualificazione. Il provvedimento è scritto in una lettera firmata da Gino Famiglietti, direttore generale di Archeologia del ministero dei Beni culturali, trasmessa all’amministrazione spezzina tramite gli uffici periferici regionali. Una doccia fredda proprio adesso che la piazza, per non dire i negozi, le attività e i cittadini, iniziava a pregustare il piacere di vedere il restyling finalmente in dirittura e concluso più o meno a fine anno. Roma non vuole lasciare niente al caso su quel ‘mosaico’ di pietre, spuntato a metà giugno, durante gli scavi al centro della piazza, proprio di fronte al palazzo delle Poste. Si tratta di un lastricato scomposto e di un semicerchio, anch’esso in pietra. L’ipotesi più verosimile è che si tratti di una porzione dell’ottocentesco teatro ‘Politeama’, abbattuto nel 1933 per aprire la viabilità nel centro cittadino. Chi soprintende i beni archeologici invece punta a studiare e valutare in maniera approfondita i reperti, magari di epoca antica e quindi da preservare. Lo stop imposto dal ministero ha mandato su tutte le furie l’assessore ai lavori pubblici Corrado Mori e fatto vacillare il suo naturale aplomb. «Siamo di fronte ad un vero accanimento contro questa piazza – attacca Mori –. E’ un’esagerazione aver bloccato il cantiere. Sapevamo che sarebbero affiorati i resti del Politeama. In precedenza i ritrovamenti non avevano mai creato problemi. L’amministrazione ha in mano fotografie della demolizione del vecchio teatro. Dimostrano che quel cerchio centrale, ora sotto investigazione, altro non erano che fondamenta su cui poggiava la pavimentazione». Non è tutto. Mori annuncia un nuovo fronte. «Valuteremo nei prossimi giorni con l’ufficio legale – rincara la dose – eventuali errori da parte della Soprintendenza tali da richiedere risarcimenti dal punto di vista amministrativo. I costi lievitano. Valuteremo anche le ipotesi di denunce sotto l’aspetto penale». Una posizione dura quella dell’assessore. Il Comune ha battagliato a lungo contro il primo stop ai lavori nella parte centrale della piazza e gli esposti per l’abbattimento dei pini. Alla fine ha avuto partita vinta, sia al Tar, sia al Consiglio di Stato. Avviando poi l’azione legale di risarcimento contro la Soprintendenza ai Beni culturali. La nuova tegola su piazza Verdi viene giudicata da Mori un grosso danno, «una beffa ai soldi dei nostri cittadini e all’attività dell’impresa». Il cantiere, per realizzate il progetto Vanetti-Buren, vincitore del concorso di idee, prese il via nel 2012. Fino adesso sono state realizzate le due porzioni laterali. Attualmente, i lavori stavano realizzando la parte centrale, quella dell’anfiteatro. A seguire era prevista la realizzazione dell’area verde e del boschetto di aranci nel lato di via Chiodo e delle vasche con il giochi d’acqua nella parte di via Veneto. Invece andranno avanti solo i lavori di ispezione archeologica che, per parte del Comune, sono affidati ad una ditta specializzata.