La Spezia, l'avvocato dei Vip è stato ucciso. "Iniezione letale", arrestata la sorella

Secondo l'accusa, la sorella avrebbe accelerato la morte di Corini, malato di tumore, utilizzando cospicue dosi di sedativo. Il legale era pronto a sposare la sua Isa, ma il matrimonio era osteggiato

L'avvocato Valerio Corini (Foto Frascatore)

L'avvocato Valerio Corini (Foto Frascatore)

La Spezia, 13 febbraio 2016 - UN AMORE profondo, magari ardito per la forbice trentennale tra le due età – 52 anni lui, 22 lei – ma comunque destinato a essere ‘certificato’ con il sigillo del matrimonio. Una prospettiva fortemente voluta dall’avvocato Marco Valerio Corini per dare, nel dolore indotto dalla sua scomparsa prossima ventura, benessere e solidità all’avvenire di lei: Isabò Michelle Barrak, nata a Chiavari, da madre italiana e papà delle Seychelles. Un matrimonio che, per le sue conseguenze sul piano dell’eredità, sarebbe stato osteggiato dalla sorella dell’avvocato, Marzia, dottore anestesista con trascorsi all’ospedale di Pisa, da molti anni medico volontario, impegnata in missioni umanitarie all’estero. Sarebbe stata lei, secondo la ricostruizione che ne fanno gli inquirenti, ad ‘accelerare’ il percorso verso la morte dell’avvocato, alla vigilia dell’appuntamento che il legale aveva programmato col notaio per indicargli le sue volontà. Il suo cuore cessò di battere alle 19,30 del 25 settembre, nella dimora di Ameglia.

AL SUO fianco c’erano Marzia, Isa e la collega Giuliana Feliciani. La prima ora è chiamata a difendersi dall’accusa di omicidio volontario aggravato. Ieri è stata raggiunta dall’ordine di arresto ai domiliari a firma del gip Marta Perazzo, che ha ‘certificato’ la solidità dell’impalcatura indiziaria emersa dalle indagini coordinate dai pm Luca Monteverde e Giovanni Maddaleni e sviluppato sul campo dai carabinieri della polizia giudiziaria presso la procura. Sono stati loro, ieri, a notificargli l’ordinanza, nel pomeriggio, nella residenza di Ameglia, una villetta in via Camisano, là dove lo sguardo abbraccia la Valle del Magra. La villa comprata dal fratello che, in caso di matrimonio, sarebbe diventata di proprietà di Isa, insieme alla metà dei beni del principe del foro, stimati in svariati in milioni di euro. Fisico prestante, sguardo profondo, intelligenza viva: una splendida ragazza, Isa. L’avvocato l’aveva conosciuta alle Seychells, nel paradiso dell’Oceano indiano, quattro anni fa. Fu amore a prima vista, maturato poi nel corso del tempo e della malattia, quando Isa fu al suo fianco, a sostenerlo e a incoraggiarlo nella lotta intrapresa contro il tumore che da tre anni lo assediava. Sì, l’avvocato voleva sposarla.

E, due giorni prima di morire, confidò il suo proposito a un’amica giudice raccomandandosi di organizzare gli incombenti: il matrimonio in Comune, ad Ameglia. A quel punto, appresa la notizia, sarebbe scattato il piano ordito dalla sorella, in parallelo all’intrigo del testamento falso. Accusa contestata, questa, in concorso con l’avvocato Giuliana Feliciani, ex compagna di studio di Corini, protagonista con lui di numerosi processi, estranea all’imputazione-choc di omicidio, ma indagata d’ufficio per circonvenzione di incapace, reato, questo, risparmiato a Marzia perché, proceduralmente, in quanto parente della vittima, è azionabile su querela di un congiunto, nel caso la madre Eliana Ciompi, che però non lo ha fatto e, comunque, è ritenuta estranea all’intrigo del falso testamento. Intanto sono scattati i sequestri preventivi nei confronti di entrambe le indagate; per un milione di euro a Marzia, per 200mila euro all’avvocato Feliciani.