«Una tribuna alla memoria di Doriano, grande pilota e grande persona»

L'appello della moglie di Romboni per l’intitolazione della tribuna centrale del circuito del Mugello

Romboni

Romboni

La Spezia 11 Agosto 2014

IL 30 NOVEMBRE 2013, la seconda edizione del “SicDay” a Latina, si trasformò, in pochi attimi, da evento benefico in dramma. Con una dinamica che ha tragicamente ricordato l’incidente in cui morì Marco Simoncelli, al quale la corsa laziale era dedicata, lo spezzino Doriano Romboni, ex pilota del motomondiale, 44 anni, perse la vita in seguito alle lesioni riportate cadendo durante la seconda sessione di qualifiche, sul minicircuito “Il Sagittario”. Era nato a Lerici e viveva a Follo, il centauro che, dopo aver esordito nel motomondiale nel 1989 nella classe 125, aveva disputato 102 Gran Premi, vincendone 6 e arrivando 22 volte sul podio, piazzandosi quarto in 125 e in 250, nella graduatoria finale, nel 1990 e nel 1994. Nella classe maggiore, la 500, aveva corso con Aprilia e Maz Weber, arrivando 10° nel 1997 (con il terzo posto in Olanda), prima di passare alla Superbike, dove, dal 1999 aveva corso tre stagioni disputando 11 Gran premi e ottenendo 61 punti. Dopo aver lasciato le corse nel 2004, era diventato tecnico federale. 

«MI RIVOLGO a tutte le persone che hanno amato Doriano e continuano a portare nel cuore il suo ricordo». Quello di Sara Comis Romboni, col pensiero sempre al marito deceduto in pista poco più di otto mesi fa, è un vero e proprio appello. «Vorrei — continua la donna — che gli venisse intitolata la tribuna centrale del circuito del Mugello e che possa entrare anche lui nella Hall of Fame, affinché la memoria della sua vita dedicata al motociclismo, non sia mai cancellata». Vorrebbe che nessuno dimenticasse il suo Doriano. «È mancato per un gesto di generosità, onorando un altro pilota, lasciando me e i suoi figli, Valentina, Carolina, Margherita e anche Cristian,che ha cresciuto come fosse suo, nella disperazione e nell’incertezza. Mi sembra che in tanti si stiano vergognosamente dimenticando di Doriano, grande campione e grande persona». Qualcuno non scorderà mai quel giorno: Gianluca Vizziello, il pilota con cui entrò in collisione fatalmente quel tragico giorno di otto mesi fa, indossa in gara sempre il suo ‘casco-replica’ e pochi giorni fa, gli ha dedicato la sua vittoria a Misano nel Campionato italiano velocità (Civ).  SARA, grazie all’interessamento della Fmi (Federazione motociclistica italiana), intanto, è addetta all’hospitality del Team San Carlo, che segue proprio il Civ e le tappe italiane dei mondiali Superbike e MotoGp. Mentre, con l’impegno dello storico team manager genovese Carlo Pernat, a Misano, la seconda domenica di settembre, verrà effettuata un’asta benefica per la famiglia di Sara, con in palio tute e caschi di diversi piloti. Ma il ringraziamento più grande, la moglie di Doriano, lo vuol fare a Virginio Ferrari. «Ha preso il posto di mio marito nel team, in qualità di direttore sportivo e mi ha aiutato fin dal primo giorno». La scelta di una tribuna nella struttura di Scarperia (Firenze), per omaggiarlo, è motivata. «Amava molto quel circuito —spiega la donna — e poi da quegli spalti, si ha una visione privilegiata sulla griglia di partenza e sull’arrivo. In un certo senso, unisce i tifosi di tutti i team. Certo, avevo pensato anche a una curva del percorso, ma hanno già tutte i nomi che le identificano lungo il tracciato. Sarebbe inutile farlo. Certo, se i responsabili di un altrettanto importante autodromo mi contattassero, sarei disponibile ad ascoltare le loro offerte, in memoria di Doriano». Anche Stefano Saragoni, direttore di Motosprint, rivista di settore, ha rilanciato con passione, insieme a Fiammetta La Guidara, l’appello di Sara, commentando anche con un «Doriano lo merita». Mentre i quasi 2.500 ‘mi piace’ dei tantissimi tifosi nella pagina Facebook di “Una tribuna per Doriano Romboni”, significano molto, anche se nella lista mancano ancora tanti compagni di pista e di mille avventure del Motomondiale.