Ventenne rischia la vita per un tuffo, ricoverato dopo il volo da Grotta Byron

Lo schianto sull’acqua da venti metri d’altezza. Paura per un turista

Un tuffo dagli scogli

Un tuffo dagli scogli

Porto Venere (La Spezia), 17 luglio 2016 - Una giornata di sole, un mare azzurro che quasi si confonde con il cielo al quale è davvero impossibile resistere. È un sabato perfetto da trascorrere con gli amici in pieno relax. L’allegria non manca e lo scenario – quello da cartolina che soltanto la poetica Grotta Byron può regalare – lascia credere che niente di brutto possa accadere nel paradiso di Porto Venere. Il resto lo fanno il caldo asfissiante e la giovane età che fa sentire tutti invincibili. L’idillio ieri però è stato interrotto, brutalmente, da un tuffo ‘spettacolare’ che ha rischiato di essere l’ultimo.

Protagonista un venticinquenne del nord Italia, uno tra le svariate migliaia di turisti che approfittano dell’estate per godere delle meraviglie spezzine. Sono le 15, l’afa è insopportabile. Il ragazzo invita i compagni d’avventura a fare il bagno. Anzi di più, li ‘sfida’ in una gara di tuffi. Lui sceglie il punto più alto. Si arrampica sugli scogli con gambe e mani, trovando il suo ‘trampolino’ naturale a venti metri di altezza. Trattiene il respiro, ammirando il blu sterminato. Poi si lancia, vibrando nell’aria. Qualcosa però non funziona.

L’atterraggio è violento, l’impatto con l’acqua troppo forte. Il giovane viene trafitto da un dolore lancinante che gli percorre tutto il corpo. Annaspa tra le onde, chiede aiuto agli amici che lo raggiungono immediatamente. Per fortuna non ci sono ferite, il tuffatore ‘sfortunato’ è cosciente e lucido ma molto spaventato. In due o tre lo trascinano sulla terraferma e lo fanno respirare in attesa dei soccorsi che arrivano prontamente. Sul posto subito l’ambulanza della Pubblica assistenza Croce bianca di Porto Venere – con a bordo un soccorritore dato ‘in prestito’ dalla Pubblica assistenza Croce bianca Le Grazie – e la Delta 1. I militi prestano le prime cure, trovandosi ad affrontare anche le difficoltà del luogo impervio, poi trasportano il malcapitato all’ospedale Sant’Andrea della Spezia in codice rosso.

Le sue condizioni sembrano piuttosto serie ma non gravi – lo testimonia il fatto che il ragazzo sia rimasto sempre vigile – nonostante i numerosi traumi, soprattutto al torace e alla testa, causati dallo ‘schianto’ da un’altezza tanto importante.

Al pronto soccorso cittadino i medici decidono di ricorrere comunque alla shock room, dove il giovane viene accompagnato per alcuni approfondimenti. I primi accertamenti sembrano aver escluso in modo abbastanza netto il pericolo di vita. Il ragazzo però dovrà rimanere in osservazione per seguire l’evoluzione della situazione.

Elisa Capobianco