"Sua figlia ha avuto un incidente...". E gli portano via tremila euro

Noto professionista di 94 anni racconta a "La Nazione" la truffa subita. Indaga la polizia

L'anziano professionista ci ha raccontato la sua storia

L'anziano professionista ci ha raccontato la sua storia

La Spezia, 4 settembre 2015 - «PAURA? Ma sta scherzando? Io sono un mutilato di guerra. A vent’anni, il giorno di Natale del 1941 mi stavano dando l’olio santo... Paura no. Un po’ arrabbiato sì». Chiede l’anonimato, ma accetta di raccontare a La Nazione la brutta avventura vissuta due giorni fa quando è stato truffato da un distinto uomo in giacca e cravatta. Diceva di essere un avvocato, ma era solo un truffatore. «Mi ha detto che mia figlia aveva avuto un incidente stradale» racconta l’uomo, 94 anni portati benissimo, noto professionista spezzino, la cui educazione e cultura non ‘include’ la cattiveria. Sarebbe bastato essere un po’ più smaliziati per evitare di consegnare a cuor leggere, nell’arco di pochi minuti, 2300 euro al primo sconosciuto che gli si è presentato alla porta di casa.

TUTTO è accaduto mercoledì mattina. Il 94enne ha ricevuto una telefonata. Un uomo che si è presentato come un poliziotto della Stradale gli ha comunicato che la figlia aveva appena avuto un incidente stradale: «Mi ha detto – racconta lo stesso protagonista della vicenda – che l’assicurazione dell’auto che stava guidando mia figlia non era in regola e che con le nuove leggi, oltre al sequestro della vettura, si andava incontro ad un processo penale. Mi ha, poi, spiegato che pagando subito tremila euro si risolveva il problema dell’assicurazione. Mi hanno letto il numero della polizza. Me lo sono segnato e non ho ancora controllato se sia un numero di fantasia o se, al contrario, corrisponde a quella di mia figlia...». Il che implicherebbe una truffa studiata con cura da qualcuno che ben conosce la famiglia della vittima e non una scelta ‘casuale’. «Mi hanno chiesto di fare un bonifico on line, ma io non sono capace ed è stato così che mi hanno detto che mi avrebbero mandato subito l’avvocato». L’avvocato si è presentato poco dopo alla porta della vittima.. E’ entrato in casa, si è seduto in salotto ed ha atteso che gli venissero consegnati i tremila euro richiesti. «In casa ne avevo solamente duemila. Avevo fatto un bancomat pochi giorni fa. Allora mi ha chiesto se non ne avevo altri: ho aperto il portafoglio e gli ho dato anche i trecento euro che conteneva. Poi ci siamo salutati». Nemmeno il tempo di farlo che la moglie telefono a casa: aveva sentito il messaggio che l’uomo le aveva lasciato nella segreteria telefonica ed aveva subito contattato la figlia scoprendo che era tutto a posto. Ma ormai era troppo tardi. La truffa era stata consumata. Non è rimasto altro che chiamare la polizia. «Quell’uomo, il finto poliziotto, mi aveva detto di non usare il cellulare e io ho non l’ho usato...». Adesso indaga la polizia, mentre dalla questura si ripetono gli appelli ad usare prudenza.

«NOSTRA figlia stava davvero andando a Pisa ed è logico che mio marito si sia preoccupato, mentre è meno logico tutto il resto. Ma sono i dettagli che quest’uomo sapeva su di noi a infastidirmi. Spero che sia stato tutto casuale. Il fatto, poi, che mio marito abbia fatto entrare in casa e sedere a questo tavolo un perfetto sconosciuto mi fa rabbia. Quel malvivente avrebbe potuto tirargli una botta in testa... Io non ho mai detto una parola fuori posto, ma questa volta, per la prima volta in tutta la nostra lunga vita insieme, non ce l’ho fatta. Gli ho detto che è stato un ‘allocco’...».