Torna l’eroina, stroncato un traffico: tre arresti con... colpo di reni

Carabiniere simula Buffon per bloccare la droga che vola

INDAGINI La droga, i soldi e i cellulari sequestrati alla gang e una gazzella dei carabinieri

INDAGINI La droga, i soldi e i cellulari sequestrati alla gang e una gazzella dei carabinieri

La Spezia, 5 novembre 2014 - APPOSTAMENTI discreti, orecchi tesi ad origliare discussioni sospette, inseguimenti a debita distanza e anche un... colpo di reni di buffoniana memoria per agguntare la droga in caduta libera a rischio di occultamento nel pantano. C’è tutto questo in un’inchiesta dei carabinieri di Sarzana che ha portato allo smantellamento di un traffico di eroina, droga-killer che sembrava aver lasciato il passo alla cocaina ma che, invece, è tornata a circolare nello Spezzino. Ottantanove grammi quelli complessivamente sequestrati dai carabinieri dell’Arma in un’operazione articolata che è spaziata da Santo Stefano a Pitelli con l’esecuzione di tre arresti e un fermo di persona indiziata di reato. La vicenda prende le mosse dal monitoraggio di un confabulare sospetto tra un dominicano e un tunisino nei pressi della stazione di Santo Stefano Magra. I due parlano di un viaggio da fare insieme all’andata, ma con ritorno separato nella stessa giornata. Il dominicano scruta l’orario di arrivo dei treni. E la circostanza induce i carabinieri a ritenere buona cosa mancare stretta la stazione e, al tempo stesso, riaccendere i riflettori su un interlocutore visto in passato dialogare con lo stesso dominicano che, guardingo, con gli occhi spaziava a destra e manca. L’intuito ha fatto centro. Sì, perchè il dominicano, Acosta Higaldo Josè, 32 anni, ha fatto ritorno alla stazione, proveniente, stando al biglietto ferroviario, da Bologna. Sottoposto a perquisizione, sono spuntati 80 grammi di eroina. Li custodiva in un involucro di cellophan occultato negli slip. Prelievo con guanti e manette ai polsi. Un colpaccio per i carabinieri che, a quel punto, hanno ritessuto la memoria della frequentazione pregressa col tuniniso Aymen Dalhoum, 27 anni, residente a Pitelli. Lì si è svolta la seconda puntata dell’operazione, con l’accerchiamento notturno dell’abitazione. Quanti all’interno? Nel dubbio meglio far uscire con una scusa il tunisino: «Dovrebbe spostare l’auto». Detto, fatto. Ma chi era in casa si è insospettito. E ha pensato di liberarsi di una prova: un involucro con 28 dosi di eroina, pari a 9 grammi. L’ha lanciato dalla finestra mirando ad una pozzanghera. Ma ad un carabiniere appostato non è sfuggita la scena e, alla vista dell’involucro in caduta, l’ha afferrato in tuffo. Risultato, due arrestati: il tunisino e la ragazza, di origini marocchine. Quest’ultima, risultata poi solo una consumatrice, su istanza dell’avvocato Alessandro Silvestri, all’esito della direttissima, è tornata in liberta. Ma, in parallelo, è scattato il fermo di indiziato di reato: il tunisino di cui alle confubulazioni col dominicano a Santo Stefano, Acraf Dalhoum. Sorpresa: è il fratello gemello del tunisino residente a Pitelli. A lui sono stati squestrati i soldi che aveva in tasca. A tutti sono stati sequestrati i cellulari, la cui memoria si rivela ora preziosa per proseguire le indagini. Oggi l’interrogatorio di convalida. In pista l’avvocato Maurizio Sergi.

Corrado Ricci