Tassista morto, sale l'attesa per l'esame tossicologico

Intanto la moglie, indagata per occultamento di cadavere, è tornata a casa

Il luogo del ritrovamento del cadavere e le indagini del Ris davanti alla casa

Il luogo del ritrovamento del cadavere e le indagini del Ris davanti alla casa

La Spezia, 25 ottobre 2014 - E’ ancora avvolta dal mistero la morte di Riccardo Rossi, il tassista spezzino di 56 anni trovato morto a metà settembre lungo le sponde del naviglio grande, a pochi metri da Abbiategrasso. In attesa che giungano i risultati degli esami tossicologici, proseguea spron battuto l’attività di indagine degli inquirenti che stanno effettuando riscontri su risconti. E nei giorni scorsi anche la moglie dell’uomo, Lucia Fiore, unica indagata della vicenda – l’accusa è quella di occultamento di cadavere – ha fatto ritorno nell’appartamento al quinto pianodi via Monteverdi. I sigilli apposti quando la procura ha dichiarato l’immobile sotto sequestro sono stati rimossi per permettere alla donna di entrare in casa e recuperare vestiti adatti all’arrivo del primo freddo autunnale. Oltre all’arrivo della donna, in questi ultimi giorni, i sigilli sono stati rotti dai carabinieri che, tra le mura domestiche, hanno cercato nuovi tasselli per districare gli ultimi nodi di questa complicata indagine che, da quella tragica notte non si è ancora conclusa: era la sera del 16 settembre quando è stato aperto il fascicolo dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Alberto Nobili e dal pubblico ministero Paola Pirotta. Tutto ha avuto inizio intorno a mezzanotte quando la donna denuncia ai carabinieri la scomparsa del marito. Messa alla strette dai militari, è lei stessa a confessare quanto accaduto poche ore prima. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la moglie dopo essersi accorta che il marito giaceva nel letto senza vita, l’avrebbe rinchiuso in un grande borsone prima di caricarlo in auto e abbandonarlo lungo le sponde del canale.