«Ti apro la pancia, maledetta»: marito alla sbarra per stalking

La serata in disco si trasforma in incubo per una spezzina

FRAGILI Il giudice  Diana Brusacà ha ascoltato i teste davanti  alla vittima

FRAGILI Il giudice Diana Brusacà ha ascoltato i teste davanti alla vittima

La Spezia, 30 giugno 2016 - «TI APRO la pancia, brutta... (omissis)». Le urla, le offese, le spinte e gli sputi dritti in faccia. Poi la pioggia di telefonate nel cuore della notte sul cellulare della (quasi) ex moglie e della sorella di lei per vomitare frasi piene di rabbia. Una storia, l’ennesima, di violenza che si consuma dentro e fuori le pareti di casa. Protagonista una spezzina ‘rea’ di essere uscita per andare in discoteca con un gruppo di amici – tra cui il futuro compagno, la cui presenza avrebbe forse scatenato il raptus di gelosia – senza mettere in conto l’incontro fortuito con il marito che dà in escandescenza. Tra i due i rapporti erano tesi, tanto che i coniugi vivevano sotto lo stesso tetto ma separati, sebbene non legalmente, da tempo. Niente però avrebbe lasciato presagire una reazione simile, in pubblico, all’interno del locale della Lunigiana. Un episodio che ha portato a più riprese lo spezzino innanzi al tribunale cittadino con l’accusa di stalking.

LA VICENDA è stata ricostruita per l’ennesima volta – dopo l’ultima udienza durante la quale erano stati ascoltati due agenti della volante e la stessa parte civile, difesa dall’avvocato spezzino Paolo Barbanente – davanti al giudice Diana Brusacà e al pubblico ministero Raffaele Giumetti. Nella mattinata di ieri, infatti, sono stati convocati come teste alcuni amici della coppia, il compagno e la sorella della vittima. A loro l’onere di descrivere gli «attimi terribili» della presunta aggressione in discoteca – che costrinse la donna alla «fuga» con l’intero gruppo verso casa – e di riportare le frasi «sconce e minacciose» che l’ex marito avrebbe pronunciato contro di lei, raggiungendola subito dopo telefonicamente, e contro quello che sospettava essere il nuovo partner. Una modalità persecutoria che, secondo l’accusa, lo spezzino avrebbe ripetuto anche in altre occasioni, riversando sulla donna offese e minacce. Il processo per stalking è stato rinviato al 18 luglio, con la possibilità che vengano convocate in aula anche le figlie.

Elisa Capobianco