In un mese 600 sms e 200 telefonate. Perseguitata per colpa di un trasloco

Signora spezzina denuncia il corteggiatore trentenne che lavora per lei

Stalking

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La Spezia, 21 giugno 2016 – Mai un trasloco costò tanto caro. Così caro da portare chi lo ha effettuato dritto dritto in tribunale, con l’accusa di stalking. Sul piatto ci sono oltre seicento messaggi e duecento telefonate in poco meno di un mese. Il caso – avvenuto a Spezia una manciata di mesi fa – non riguarda la solita ‘storiaccia’ tra ex, ma due persone che si conoscono appena per ragioni ben lontane dalla sfera amorosa. I protagonisti sono un genovese di 29 anni e una spezzina di 39. La signora decide di cambiare casa, l’incubo trasloco la travolge. Tenta inizialmente di sbrigarsela da sola, poi cede rendendosi conto di non poterci riuscire con le proprie forze. "Un aiuto da parte di un professionista qualificato potrebbe rendere tutto molto molto più semplice", pensa. Così si lancia alla ricerca di qualcuno che possa sollevarla dall’incombenza. Basta un click per scoprire l’infinitesimale mondo delle ditte specializzate nel settore. Ne scorre alcune e sceglie quella che meglio sembra fare al caso suo.

Primo contatto, preventivo on line e appuntamento. Il gioco è fatto. Dopo qualche giorno si presenta alla sua porta un ragazzo. Carino, trent’anni ancora da compiere, gentile, dalla battuta facile, educato e pronto a mettersi al servizio della signora salvandola dalle incombenze che tormentano chiunque si trovi ad affrontare il passaggio da un’abitazione all’altra. Il giovane si mette subito al lavoro tra mobili e scatoloni, dimostrandosi un serio lavoratore ma anche una persona piacevole. La simpatia scatta immediatamente, a pelle. Col passare del tempo nasce un certo feeling. L’intesa sembra trasformarsi in qualcosa di più, quantomeno nella testa di lui che cerca poco a poco di intavolare conversazioni che superano l’ambito professionale.

Si fa coraggio, decide di osare oltrepassando i limiti che un normale rapporto di lavoro comporta. Quindi inizia a corteggiare la cliente, ricoprendola di complimenti prima e tentando di stringere un’amicizia, almeno, poi. Lei, forse lusingata dalle attenzioni del galantuomo, non ci vede niente di male. Anzi, il ragazzo le fa sempre più simpatia. I contatti si intensificano anche e soprattutto con la fine della prestazione. Il corteggiamento però prende ben presto una strana piega. Telefonate e messaggi si intensificano, mentre lei tenta di arginare questa presenza sempre più ingombrante. Cinque, sei telefonate al giorno cui si aggiunge una ventina di messaggini: tra aprile e marzo quasi duecento chiamate e 674 sms. La donna, esasperata, lo denuncia. Ieri il giovane è comparso innanzi al tribunale della Spezia per l’interrogatorio, facendo però scena muta alle domande del giudice Marta Perazzo.

Elisa Capobianco