Col bimbo di 5 anni nell’inferno tunisino: «Non vediamo l’ora di tornare a casa»

Il racconto di una coppia: l’ansia dei familiari e gli sms da San Terenzo. Lui è il fratello del sindaco di Lerici

Gionata Azzarini

Gionata Azzarini

La Spezia, 27 giugno 2015  - «COME state?». «Tutto bene?» «Avete saputo cosa è accaduto in Tunisia?». Erano le 13,45 di ieri quando, sul display del telefono cellulare di Gionata Azzarini, hanno incominciato a susseguirsi gli sms ’lanciati’ da parenti e amici, da San Terenzo, dove è nato e cresciuto. Con la moglie Simona e il figlioletto Federico era a godersi mare e sole nella spiaggia di Hamamet, davanti all’hotel nel quale la famiglia è ospite. E’ stata quella raffica di messaggi premurosi che – inducendolo ad accedere da Internet per capire il perchè di tanta preoccupazione – gli ha fatto scoprire che, nella spiaggia di Sousse, a 40 chilometri di distanza, si era consumato l’attentato terroristico contro i turisti che, come lui, confidavano in una vacanza di relax. “Poteva accadere anche qui...” è stato il suo pensiero. «Ma – ci spiega – il solo pensiero da riferire era quello di tranquillizzare i nostri cari: stiamo bene, siamo distanti dal luogo dell’attentato, state tranquilli, torneremo appena possibile, sono state le risposte che ho dato, messaggiando o telefonando». Fra i contatti stabiliti nell’immediato quelli col fratello, il neo sindaco di Lerici Leonardo Paoletti (primo figlio della madre comune, Marialuisa, poi sposatasi col medico Anchise Azzarini), e poi con la mamma che, con un occhio al televisore, piangeva. «Ho rassicurato anche loro e corrisposto alle raccomandazione di tornare presto. Abbiamo già fatto i bagagli, ho spiegato» Quando stabiliamo il contatto telefonico con Gionata sono le 17,30.

Cosa sta accadendo ora? «Le spiaggia è deserta. Dalla finestra dell’hotel ho visto transitare nella strada tre camionette dell’esercito. Un silenzio irreale. C’è sconcerto, desolazione. Condividiamo i sentimenti con gli altri turisti italiani dell’albergo. Non ci muoviamo da qui. Ci è stato caldamente consigliato».

Da quando tempo vi trovate ad Hamamet? «Da lunedì».

Perché proprio la vacanza in Tunisia dopo l’attentato al museo del Bardo? «Avevamo prenotato i biglietti prima, per risparmiare... Alla fine, visto che la situazione in Tunisia si era tranquillizzata, abbiamo deciso di non rinunciare».

E ora? «Siamo in contatto con la Farnesina. Ci dicono che stanno organizzando l’evacuazione dei turisti italiani dal Paese. Potremmo salire sull’aereo domani. Al più tardi lunedì, quando partirà il volo già prenotato per il rientro».

Il bambino? «Dorme, non si è accorto di nulla. Ha 5 anni. Badiamo a non preoccuparlo. Seguiamo l’evoluzione su Internet».

Fra i tanti messaggi di vicinanza giunti a Gionata Azzarini e a sua moglie anche quelli provenienti da Parma, dove vive e lavora, in qualità di funzionario della locale Confcommercio. «Anche i colleghi spezzini idealmente lo abbracciano» gli fa sapere il presidente Gianfranco Bianchi.

Corrado Ricci e Euro Sassarini