Si infittisce il mistero del tassista morto

Il cadavere potrebbe essere stato nascosto dalla moglie

Il luogo del ritrovamento del cadavere e le indagini del Ris davanti alla casa

Il luogo del ritrovamento del cadavere e le indagini del Ris davanti alla casa

La Spezia, 26 settembre 2014 - LUI trovato morto nella boscaglia che circonda le rive del Naviglio Grande, lei accusata di averne occultato il cadavere, celato dapprima in un borsone e poi abbandonato lungo la provinciale per Abbiategrasso. Un mistero in piena regola, quello che ruota attorno alla morte di Riccardo Rossi, ex tassista 56enne di origine spezzina da qualche tempo trasferitosi a Trezzano sul Naviglio, nel milanese. L’uomo è stato trovato privo di vita circa una settimana fa: nell’indagine aperta dalla Procura l’unica indagata per ora è la moglie, Lucia Fiore, accusata di occultamento di cadavere. Un reato che la stessa donna, messa alle strette dai carabinieri della compagnia di Corsico, avrebbe confessato durante un interrogatorio fiume. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la donna dopo essersi sbarazzata del corpo del povero marito, ne avrebbe denunciato la scomparsa, salvo poi indicare proprio ai militari il punto in cui poter ritrovare il cadavere. Una versione, quella fornita dalla donna, che comunque non sembra convincere appieno gli investigatori.

Perché liberarsi del corpo se non si ha nulla da nascondere? Fondamentali, in questo senso, saranno gli esami tossicologici – dopo che l’autopsia non ha fatto emergere nulla di rilevante – e quelli relativi ad alcune tracce di sangue trovate nell’abitazione di Trezzano dai Ris, che hanno sequestrato diversi oggetti comprese le lenzuola stese ad asciugare sul balcone. Nel frattempo, la notizia della morte del tassista – pubblicata ieri sul nostro quotidiano – è già piombata come un macigno in via Veneto: è lì che Riccardo Rossi ha vissuto per anni, ed è proprio in un condominio che affaccia su quella strada che il tassista tornava con la moglie tutti i week end, per rivedere i vecchi amici e sopratutto per seguire le partite dello Spezia: una fede nata quando era giovanissimo, e che non aveva mai mollato, nonostante il trasferimento nel milanese. «Sono tornati alla Spezia anche il 12 settembre (il fine settimana prima del decesso; ndr), erano tranquilli, niente lasciava presagire un dramma così grande.

Era un grande appassionato dello Spezia. Se poteva, non perdeva una partita». Un amore, quello tra Riccardo e Lucia, scoppiato quando il tassista si trovava già a Milano. «Una coppia come tante, spesso d’estate si fermavano in città anche per un mese, Riccardo era molto attaccato al “suo” mare spiega invece un esercente della zona e alle sue radici. Era una persona per bene, che si dava da fare per vivere. E’ una tragedia enorme, che ha colpito anche tutti i suoi amici spezzini. Speriamo che la giustizia faccia piena luce su quanto accaduto, che ha distrutto un’intera famiglia».