Mercato immobiliare, quasi quattromila case in cerca di proprietari

È spezzino il primato nazionale di alloggi messi in vendita

Mercato immobiliare

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La Spezia, 7 settembre 2014 - IN POCO più di un mese La Spezia ha conquistato per ben due volte il titolo nelle classifiche italiane (per noi negative) del ‘Sole 24 Ore’ in tempi di crisi con il primo posto, rispettivamente, nella drastica contrazione dei prestiti personali, e ieri con il primo posto nella crisi del mercato immobiliare. Nel primo caso la provincia della Spezia è stata quella che ha visto ridursi del 29,4% la media dei prestiti personali che dai 15.050 euro nel 2008 è scesa ai 10.624 del 2013, contro una media nazionale scesa pure essa ma da 13.152 a 12.185 euro, corrispondente al - 7,4% . Nel secondo caso, il primo posto in classifica la nostra provincia se lo è ‘conquistato’ a pieno diritto per l’invenduto di abitazioni residenziali, cioè per case messe in vendita e rimaste in attesa di acquirenti. Il mercato immobiliare, secondo l’indagine desunta dai dati catastali, ha un ‘magazzino’ più che saturo di 3.280 abitazioni nell’usato e di 580 abitazioni nel nuovo, che in tutto fanno 3.860 case, le quali corrispondono a 26,5 case invendute ogni 1.000 abitazioni, contro una media nazionale di invenduto di 15,8 secondo quanto riportato da ‘Scenari Immobiliari’. A pari merito con La Spezia c’è Trieste seguita da Bolzano, Cuneo e Cremona. Ma per completare il quadro dell’invenduto va tenuto presente anche il nuovo ancora in costruzione, avviato e non finito, per cui non facilmente censibile.

Certo, si obietterà, in alcuni casi l’offerta abbondante può essere sinonimo di un mercato vivace, ma che, lo sappiamo bene, non è della nostra provincia. D’impatto basta un rapido giro per rendersi conto di quanto sia cambiato dal 2008 ad oggi il panorama di ogni strada e di ogni piazza, dal centro alla periferia, per capire dall’incessante proliferare dei cartelli ‘vendesi’ quanto siano aumentate in sei anni le offerte di un mercato sempre più sbilanciato perché in stagnazione dal lato della domanda, nonostante la drastica perdita di valore e il conseguente ritorno al cosiddetto ‘prezzo giusto’ dopo la ‘bolla’ degli anni che vanno dall’introduzione dell’euro fino al 2007, con le compravendite, grazie a un credito generoso, volate a picchi poco conosciuti prima. Anche qui, d’impatto, basta visionare i prezzi formali (comunque superiori a quelli reali stabiliti nelle trattative) nelle vetrine delle agenzie immobiliari per rendersi conto quanto accaduto, anno dopo anno, dal 2008 ad oggi. Ma neppure l’aumento delle occasioni è riuscito a far orientare i potenziali acquirenti verso l’investimento sul mattone. D’altronde l’erogazione del credito ci ha messo del suo cominciando a diminuire nel secondo trimestre del 2011 fino a toccare il livello più basso di concessione di mutui nel primo trimestre del 2012 (- 53,8% ) per tornare a registrare il segno positivo solo nel secondo trimestre di questo 2014 (+ 8,0%) secondo i dati pubblicati ieri da Kiron Tecnocasa.

Sta di fatto che scoprire da statistiche quanto sia più marcata la nostra crisi nel rapporto con la crisi generale non depone per quella fiducia che è un presupposto della ripresa fortemente segnata, invece che dall’inflazione, dalla deflazione. E si sa che i prezzi in calo agiscono come pericoloso deterrente per gli acquisti (e la produzione) a sostegno del mercato interno, tanto è vero che, come riflesso condizionato, il risparmio delle famiglie, misurato in depositi bancari, alla Spezia è salito dai 10.040 per abitante del 2007 ai 18.586 del 2013, cioè dell’81,5%, per un controvalore di 8.546 euro a spezzino. La prudenza che induce al risparmio trova conferma anche in un altro mercato, quelle delle auto nuove. Sebbene la provincia spezzina sia al 18° posto (positivo) nella classifica nazionale con una percentuale quasi simile (- 44,9 contro un – 48,0) nel 2007 furono vendute alla Spezia 8.942 auto scese a 4.931 nel 2013.