Il velista Andrea Pendibene sfida l’Atlantico

Il portacolori della Marina in solitaria alla Mini-Transat

Andrea Pendibene in barca a vela

Andrea Pendibene in barca a vela

La Spezia, 30 agosto 2015 -  SOLO nell’immensità dell’ Atlantico, su un barchino a vela di 6,50 metri, senza poter comunicare con l’esterno se non per motivi di sicurezza, senza aiuti tecnologici per tracciare la rotta, a tu per tu con le onde che sfoderano gli artigli, il vento ballerino da prevedere e sfruttare ogni secondo, regolando le vele misura di esso in rapporto ai limiti di tenuta del guscio di noce e delle forze fisiche, da rigenerare con cibi liofilizzati e riposini-spot di manciate di minuti. Un’impresa estrema. Che attende Andrea Pendibene, il velista che costituisce l’orgoglio della Marina Militare e che, parola dell’ammiraglio Roberto Camerini, comandante di Marina Nord. Ieri, sul ponte del brigantino Nave Italia, all’ormeggio al porto Mirabello, l’investitura pubblica con la presentazione ai media della partecipazione dell’altleta alla Mini-Trasant, la regata atlantica che partirà da Douarnenez, in Bretagna, il 19 settembre con traguardo a Pointe à Pietre, in Guadalupa, previa tappa intermedia a Lanzatore: un confronto all’ultimo refolo con i migliori 84 navigatori d’altura che hanno superato la selezione, inanellando migliaia di miglia in solitario.

A FARE gli onori di casa per il ‘battesimo’ dell’avventura il comandante di Nave Italia Barbalonga; a tenere alta la bandiera della vela ‘stellata’, il comandante Tommasino, responsabile della sezione velica della Marina Militare, la “palestra” della preparazione di Andrea e della sua barca, Pegaso 833. Il ‘mini’, costruito in Bretagna, è entrato a far parte della flotta della Marina, esibendo al mondo il cuore marinaro anziché i muscoli, presupposto dei secondi. Anche questa è vocazione al dual use. La scritta Marina Militare campeggia sulla fiancata; sulla poppa c’è la griffe dell’Autorità portuale, sul boma i loghi di Lsct e Carispezia, gli sponsor spezzini dell’atleta che, dopo il mandato atlantico della Marina, coltiva il proposito di assumere un ruolo propulsivo per l’avvicinamento dei giovani alla vela. «Voglio consolidare i legami con il golfo che fanno perno su mamma-Marina e dare il mio contributo alla crescita della cultura del mare in Italia, partendo da questo territorio».

INTANTO alla conferenza circolava una brochure con foto, dati di Andrea, dell’impresa e lo sviluppo delle forme della barca da ritagliare e comporre per realizzare un modellino. A lato una pagina bianca in cui ‘tracciare’ la rotta seguendo Pegaso sul sito della Marina. Primi destinatari i ragazzi dei circoli velici. «Sono pronto a dare il massimo. La preparazione è stata lunga e impegnativa. Il sostegno della Marina è stato fondamentale. Mi ha affiancato Giovanna Valsecchi, fra due anni toccherà a lei fare la Transat. Itanto concedetemi un bicchiere d’acqua fresca che fra qualche giorno diventerà un sogno». Tempi duri e puri lo attendono. Buon vento.