Sesso violento con la moglie, accuse a un professionista

A giudizio per maltrattamenti, percosse e minacce

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

La Spezia, 27 gennaio 2016 – Nega tutto. Ma dovrà smontare in Tribunale le imputazioni di maltrattamenti, percosse e violenza sessuale ai danni della (allora) moglie. Il ‘filtro’ dell’udienza preliminare si è infatti risolto, ieri, nel riconoscimento della sostenibilità in giudizio delle accuse prospettate dal pm Claudia Merlino, accuse ancorate alla querela presentata dalla donna e alle rivelazioni dei figli minori, testimoni della sofferenza della mamma.

Il processo vedrà alla sbarra un noto professionista spezzino, D.R. (omettiamo le generalità a tutela della moglie altrimenti riconoscibile); l’uomo è difeso dall’avvocato Maurizio Sergi.

Ieri il gup Mario De Bellis ha disposto il rinvio a giudizio per tutte le contestazioni elencate nel lungo capo di imputazione che abbraccia gli ultimi cinque mesi della vita di coppia, dal gennaio al maggio del 2014. Un infermo domestico, denunciato a lei dopo essersi liberata dal giogo. Questo, secondo le sue rappresentazioni, è consistito in ripetuti litigi, percosse, umiliazioni, minacce e financo costrizioni a fare sesso nonostante i dinieghi. Non solo: la morsa delle vessazioni si sarebbe stretta anche attorno alle finanze di famiglia. Lui avrebbe preteso di disporre di tutto lo stipendio di lei, lesinandole poi il denaro quando batteva cassa per le necessità personali. Due le frasi cristallizzate nel capo di imputazione relativo alle minacce: «Ti metto un sacco in testa e te le suono....non ci faccio più vivere...». «Esci di casa prima che sia troppo tardi e i tagli la gola». Un giorno, mentre lei stava per chiamare il 113 e chiedere aiuto, le avrebbe strappato di mano il cellulare. Una mossa a cui sarebbero seguito delle percosse.

Scene drammatiche che si sarebbero inanellate davanti agli occhi attoniti dei figli minorenni. Tale circostanza ora costituisce un’aggravante all’accusa di maltrattamenti che si salda a quella di lesioni e di violenza sessuale: la donna - stando a quest’ultima prospettazione incriminante - sarebbe stata scaraventata sul letto e costretta a subire le pretese del marito.

Sarà ora il processo davanti al giudice monocratico a fare chiarezza sulla vicenda, là dove l’uomo nega gli addebiti e intende sostenere di essere vittima di una montatura ordita dalla ex.

Il dibattimento si aprirà l’11 marzo. Lei intanto, assistita dall’avvocato Cristian Falconi, si è presentata in udienza dimostrando di voler far valere le sue ragioni in aula, con la costituzione di parte civile.

Corrado Ricci