Gran pienone per lo "sbarco dei pirati"

L’onda lunga della festa continua, consolidando il richiamo turistico del borgo

Musicisti e figuranti provenienti dalla Toscana e dal Piemonte

Musicisti e figuranti provenienti dalla Toscana e dal Piemonte

Cadimare, 22 giugno 2015 - A Cadimare ormai lo chiamano lo «sbarco del secondo giorno». Quello di chi, proveniente da fuori comprensorio, per assistere allo spettacolo notturno ha prenotato le stanze negli affittacamere della zona; o di chi ha trascorso le notte in barca, all’ormeggio nella rada. Tutti a fare colazione nei bar, che non hanno chiuso e battenti, passando dal rum al capuccino. Analoga sorte per i ristoranti: cucine chiuse solo qualche ora, rifornimenti lampo nei supermercati, per poi servire il pranzo a chi ha voluto restare o arrivare a Cadimare conquistato dall’eco della festa. Tutti ad apprezzare alla luce del sole le scenografie artistiche, di stampo marinano, allestite nel paese, nell’abbraccio delle bandiere sventolanti alle finestre.

E’ l’onda lunga di una festa grandiosa e allo stesso tempo semplice, nella quale la spettacolarità è data anche dagli...spettatori. Tutti (o quasi) vestiti da pirata, con costumi preziosi o fai-da-te, anche solo col semplice bandana in testa.

E' l'onda lunga che, da sette anni a questa parte, ha cambiato (o meglio valorizzato) il volto di Cadimare, scommettendo sul suo dna salmastro e sanguigno, che ben incarna l’idea e il mito del ’covo’ della filibusta. Un’anima ritrovata che fa bene all’economia. E, ancor prima, stimola gli slanci creativ per tenere alta la bandiera dell’identità e regalare momenti di allegra condivisione, dai bambini a cui è dedicato il pomeriggio, ai giovani che diventano i «padroni» della notte. Il rischio degli eccessi è sempre imcombente. Anche ieri lo hanno ricordato le sirene di cinque ambulanze che si sono fatte largo tra la folla per portare all’ospedale chi si era fatto prendere dalle bevute. Per altri, ciondolanti, è bastato il trattamento nel posto medico avanzato allestito da 118 e Cri. Numeri «accettabili» a fronte della moltitudine di persone protagoniste dell’assalto a Cadimare e del delirio collettivo che ha accompagnato il momento clou della festa: lo sbarco dei pirati, in un tripudio di fumogeni, musica sparata alle stelle e fiochi d’artificio per accogliere gli uomini e le donne della ’flottigilia’ guidata dal Quinto Remo, impreziosita dal leudo Zigoela, con la cornice delle golette Oloferne e Pandora.

Una ’cartolina’ d’altri tempi, un tuffo nella storia che si fa fiction nella sua espressione più fragrante e che innesca l’onda lunga del rilancio turistico del borgo. «Fino a otto anni fa, fuori provincia o regione c’era gente che nemmeno sapeva dell’esistenza di Cadimare... ora arrivano dall’estero» dice Stefano Buccellato presidente dell’Associazione lo «Sbarco dei pirati» che organizza l’evento. «Il successo è davanti agli occhi, frutto di un grande impegno che parte da lontano e che ha il suo apice nel giorno più lungo dell’anno. Fondamentale, per la sicurezza, è l’apporto logistico dell’Aeronautica; un grazie speciale al comandante Giuseppe Lauriola, così come a tutti gli esponenti di forze dell’ordine, stuart, 118 e Croce Rossa, volontari della Protezione civile. Tutto ha funzionato al meglio, anche il deflusso del traffico e il tour de force dell’Acam che, già alle 7, 30, aveva tirato a lucido di paese». Accogliente più che mai.

Corrado Ricci