Salvavita difettoso, indagati tre medici

Morì un pensionato di Porto Venere

Medici

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La Spezia, 21 ottobre 2014 - CI sono anche tre medici spezzini tra i professionisti indagati per la morte di un pensionato di Porto Venere. L’accusa, per tutti, è di omicidio colposo: l’uomo era deceduto quattro anni fa, dopo l’espianto e il reimpianto di un defibrillatore cardiaco. Il primo intervento venne effettuato alla clinica Villa Azzurra di Rapallo a fronte della problematiche date dallo specifico apparecchio, poi ritirato dal mercato. Ai due medici dell’ospedale San Martino inizialmente indagati, si sono aggiunti anche due medici della clinica “Villa Azzurra” di Rapallo e tre professionisti del Sant’Andrea della Spezia, all’atto dell’estensione dell’incidente probatorio adottata dal gip Marta Perazzo su richiesta dal pm titolare dell’inchiesta Luca Monteverde, e auspicata dall’avvocato Valentina Antonini, che tutela i famigliari dell’anziano. Non solo le operazioni chirurgiche, ma anche la degenza del pensionato di Porto Venere (durata oltre quattro mesi nel nosocomio spezzino) nel mirino della Procura spezzina, con i periti Carlo Crestani e Antonio Vincenti chiamati a fare luce non solo sul presunto malfunzionamento del dispositivo ma anche sulla condotta dei medici legata alle terapie somministrate. Proprio sul defibrillatore risultato non idoneo – un modello Vitality 2 T175 prodotto da una nota industria americana, la Boston Scientific – si apre un altro fronte giudiziario: quello aperto a seguito della trasmissione ‘Report’ di Rai Tre, che ha denunciato lo stato di abbandono del laboratorio dell’Istituto Superiore di Sanità, incaricato di certificare la sicurezza dei dispositivi pacemaker e defibrillatori che vengono impiantati nel corpo. La Procura di Roma, su disposizione del pm Giorgio Orano, ha aperto un fascicolo affidando le indagini alla Guardia di Finanza. Che, non è escluso, nelle prossime settimane potrebbero bussare alla porta del pm Luca Monteverde per acquisire tutta la documentazione e fare luce sulla correlazione tra l’errato funzionamento del dispositivo e la morte del pensionato di Porto Venere.