Giovedì 25 Aprile 2024

Saliceti, "Fateci visitare l’impianto"

Oltre un centinaio di persone per il sit-in contro i miasmi da cdr / LE FOTO

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La Spezia, 26 gennaio 2014 - IL VENTO che soffia dai monti ha concesso una tregua. Così ieri, a Saliceti, al sit-in di protesta contro l’impianto di produzione di cdr situato a cavallo tra Santo Stefano e Vezzano, che ha riunito comitati, associazioni ambientaliste e partiti, i grandi assenti sono stati proprio gli odiati miasmi. Un’assenza sicuramente gradita, quella degli odori nauseabondi contro cui da ormai un decennio si battono i residenti della zona a suon di esposti in Procura e manifestazioni come quella di ieri, che ha visto circa 150 persone protestare contro un impianto giudicato insalubre non solo per chi risiede nelle vicinanze, ma anche per chi vi lavora. Il comitato di Saliceti, la storica associazione Vivere bene la Macchia, il comitato sanità Val di Magra e il Tribunale per i diritti del malato, e poi ancora l’Afea, i comitati cittadini della Val di Magra e i partiti che hanno sposato la battaglia dei residenti, da Rifondazione alla Lega passando per i grillini. Due ore assieme, decine di interventi al microfono per far sentire il proprio malessere e per incalzare le istituzioni. «La salute non ha colore politico, e va garantita – ha incalzato Maurizio Volpatti, portavoce del comitato –. Oggi per fortuna si respira; domenica scorsa non era così. Acam recentemente ha apportato alcune migliorie all’impianto, ma è ancora troppo poco. Vogliamo vederci chiaro, per questo chiediamo ad Acam di effettuare una visita all’impianto, alla presenza di Arpal, Asl, del sindaco di Vezzano e del presidente della Provincia». Proprio Federici è stato oggetto delle critiche dei comitati, legate a doppio filo con l’incremento della produzione dell’impianto dettato dall’arrivo a Saliceti anche della spazzatura proveniente da Genova. «Come può una zona già pesantemente penalizzata come la nostra accogliere anche l’immondizia di Genova? – aggiunge Sonia Bernardi, sempre del comitato –. E’ giusto il concetto che tra province ci si debba aiutare, ma non si può liberare dai problemi Genova per portarli a chi vive in questa zona». «Ho sempre sostenuto che quest’area debba essere considerata una “zona militarizzata”» è la chiosa di Carla Bertolotti, storico presidente del comitato Vivere bene la Macchia: «Negli anni le istituzioni hanno maltrattato questo territorio, minato da una miriade di discariche e da questo impianto, che non ha mai funzionato bene».

Matteo Marcello