Giovedì 18 Aprile 2024

Saldi agrodolci: partiti bene, ma ora... Il freno a mano è tirato al massimo

Anche lavanderie, bigiotterie e parrucchieri danno una bella sforbiciata ai costi

Vendesi o cedesi gestione

Vendesi o cedesi gestione

Spezia, 28 gennaio 2015 - «E’ L’ULTIMO pezzo, le faccio il massimo dello sconto. Mi creda, è un’occasione. Pensi che anche il prossimo anno riproporrò questi copri spalla, sono dei classici intramontabili». Sono le 11,30 circa di un martedì mattina nel centro città. I saldi sono iniziati da circa un mese e i negozi sono semideserti; gente in giro che si sofferma alle vetrine meno che mai. Gli esercenti fanno gli ultimi sforzi per arrivare al 16 febbraio, ultimo giorno per lo shopping a prezzo scontato. Il commercio in questo periodo dell’anno è come un treno che si sta fermando e va avanti solo per forza d’inerzia: per lento scivolamento, si trascina verso la stagione primaverile. Molti scaffali sono ancora strapieni, come se le collezioni fossero appena arrivate: c’è ancora l’assortimento più svariato. Si trova di tutto. Le taglie non mancano: la stessa maglietta si può tutt’ora scegliere in diversi colori, tanto da sembrare, per alcuni negozi, un inizio settembre più che una fine stagione. C’è anche chi concede la roba da provare a casa in un ultimo e disperato tentativo di vendita: «La prenda, se la provi con calma a casa e me la riporta (una maglietta, ndr) domani. Non ci sono problemi». Viene fatto il ‘di tutto di più’ per vendere qualche pezzo: scarpe o abbigliamento che sia. Le occasioni, ora che siamo sul finire, sono più golose che mai: alcuni rilanciano un abbassamento dei prezzi fino al 70 per cento, altri ancora espongono tutta la merce a non più di 10 euro. Come minimo, la gran parte degli esercenti si attesta sul 50 per cento di sconto.

LA LAMENTELA numero uno, che accomuna tutti i negozianti, è che i saldi iniziano troppo presto, bruciando quella fetta di vendite che altrimenti andrebbe sotto le feste. «Ogni anno – tuonano gli esercenti – i saldi iniziano sempre prima. Come fanno le persone ad acquistare sotto Natale? È logico che le persone, a meno che non abbiano per forza bisogno di un capo, aspettino il momento delle svendite. E questo ci induce, se non si vuole perdere il cliente, a iniziare a fare già dal mese di dicembre qualche piccolo sconto; altrimenti l’acquirente si sente preso in giro se appena dieci giorni dopo trova lo stesso capo a un costo minore». Insomma, la giungla dei prezzi ballerini impazza già sotto l’albero di Natale e la parola d’ordine dei negozianti, ripetuta più volte ieri nel corso della nostra inchiesta, è «stringere i denti e resistere».

A DIFFERENZA di qualche anno fa, quando oggetto degli sconti erano solo ed esclusivamente calzature e capi d’abbigliamento, il ventaglio oggi si è aperto a vista d’occhio. Nel calderone della sforbiciata sui prezzi sono entrate anche carrozzine, passeggini e giocattoli. Piumoni, lenzuola e casalinghi. Anche qualche lavanderia si adegua al periodo dei saldi e fuori dal negozio appende un bel cartello a caratteri cubitali che ‘grida’: «Da gennaio a marzo laviamo tre capi al prezzo di due».

Dulcis in fundo non mancano i parrucchieri: anche per acconciature, tagli e colore vengono proposti sconti a go-go fino alla durata del periodo dei saldi: «Ci sono riduzioni dei prezzi sul vestiario - spiegano sorridendo alcuni acconciatori - e noi ci allineiamo ai saldi con promozioni per rendere più belli i nostri clienti. Un esempio? Piega, taglio e colore 54 euro anziché 70». Passeggiando per il centro, anche sui tappeti persiani si trovano offerte di prezzi sui quali si è abbattuta la ghigliottina.

Insomma, il panorama per fare gli affari è vario e spazia su molti generi. Ma lo scontento non manca, soprattutto da parte di quei commercianti di via Veneto, lato mare, che lamentano «un’enorme penalizzazione dovuta ai due cantieri aperti di piazza Verdi e piazza Cavour». Altro tallone d’Achille per gli esercenti sono le navi da crociera: «Una volta la settimana attraccano navi con sei settemila persone, noi non vediamo che qualche pecorella smarrita. I turisti vengono tutti presi e portati alle Cinque Terre, a Firenze o Pisa. Per noi un po’ di croceristi a spasso per la città sarebbero una boccata d’ossigeno». Intanto per strada accanto a un cartello di sconti al 50 per cento se ne vede vicino uno verde con scritto ‘vendesi attività’...