Regionali, Renzi a Spezia per Paita. E un gruppo di precari della scuola lo contesta

Comizio elettorale a sostegno della candidata Pd alle prossime regionali.Un gruppetto di precari lo contesta: "Fischiate quanto vi pare, noi non fischiamo gli altri" / LE FOTO

Raffaella Paita, Matteo Renzi e Andrea Orlando (LaPResse)

Raffaella Paita, Matteo Renzi e Andrea Orlando (LaPResse)

La Spezia, 25 maggio 2015 - Tappa alla Spezia per il presidente del Consiglio Matteo Renzi per partecipare a un incontro elettorale in sostegno di Raffaella Paita, candidata del Partito democratico alle prossime elezioni regionali. Il premier è stato accolto da circa duecento elettori che lo hanno applaudito e incoraggiato a "non mollare". Non sono mancate però le contestazioni: al grido di «scuola pubblica, scuola pubblica», un gruppetto di una decina di precari della scuola ha contestato il premier. Non appena il premier ha citato, tra gli impegni del governo, quello per la scuola, i precari hanno iniziato a urlare e fischiare. Ma Renzi non si è fermato: «Potete fischiare quanto vi pare, noi non fischiamo gli altri».

"Dobbiamo fare l'ultimo sprint ce la possiamo fare", ha detto invece Raffaella Paita dal palco aprendo l'appuntamento. "Parliamo dei problemi veri della Liguria e cerchiamo di far capire la bontà del nostro progetto. Vi prego di convincere ogni indeciso e chi pensa al voto di protesta", ha aggiunto. "Non possiamo la Liguria mettere nelle mani di Berlusconi", ha poi affermato il ministro Andrea Orlando, originario della città è a La Spezia per una visita ai cantieri Baglietto, che producono yacht plananti in alluminio fino a 65 metri. Insieme a Renzi c'erano anche il presidente della Regione Claudio Burlando, il sindaco di Spezia Massimo Federici Beniamino Gavio, presidente dei cantieri Baglietto, dopo l'acquisizione da parte del gruppo Gavio. «Da qualche giorno stanno dicendo che la Liguria è il laboratorio della politica nazionale, è una sfida nazionale - ha aggiunto Renzi -. Noi non discutiamo dei laboratori di politica nazionale ma del governo della regione: è l'ora di farla finita di trasformare le elezioni in uno scontro per i giochi politici romani».