Rapina-choc, terrore a Vernazza; piacchiata in casa, "Volevano tagliarmi un dito"

Vittima legata, schiaffeggiata e sbattuta contro la spalliera del letto / LADRI LEGANO E COPPIANO UNA COPPIA DI SESSANTENNI

Dea Gasparini, la 65enne di Vernazza, vittima della rapina notturna a opera di tre banditi

Dea Gasparini, la 65enne di Vernazza, vittima della rapina notturna a opera di tre banditi

La Spezia, 27 marzo 2015 - «Prendete tutto ma vi prego, non fatemi del male». Dea Gasparini, la 65enne di Vernazza, vittima di una rapina avvenuta l’altra notte, poco dopo l’una, nella sua abitazione di via Guidoni,vive ancora momenti di paura e di ansia, e difficilmente dimenticherà quanto vissuto in prima persona. Stava tranquillamente dormendo nella sua camera quando, aprendo gli occhi, si è trovata di fronte tre uomini con il volto travisato da un passamontagna. Non avevano armi in mano, ma parlavano tra di loro in lingua straniera. L’hanno schiaffeggiata più volte, facendole sbattere la testa contro la spalliera del letto. E lei, impotente, ha resistito a tutte le percosse ricevute.

«Mi sembrava di vivere una scena di Arancia meccanica» commenta, entrando nel dettaglio del racconto di una notte vissuta nell’incubo di morire: «Ho iniziato a praticare la respirazione dello yoga, e sono rimasta sempre lucida, nonostante quelle sberle che mi davano dolori allucinanti. Erano in tre, dal timbro di voce mi sembravano giovani, erano comunque alti, e uno particolarmente cattivo. Hanno buttato a soqquadro la casa, cercando la cassaforte che non avevo, poi mi hanno chiesto le chiavi del bar di mio figlio, che non possedevo». Così si sono accontentati di quell’anello, con diamante di 4 carati, che la donna indossava al dito - «mi hanno detto che se resistevo me lo avrebbero tagliato» - di due Rolex e di 1.000 euro in contanti. E poi sono andati nella stanza una volta occupata dal figlio, dove hanno trovato il cugino di Dea, che era stato ospitato in quel monolocale perché lui aveva prestato l’appartamento di sua proprietà al cognato, il sindaco di Vernazza Vincenzo Resasco, costretto ad abbandonare per qualche giorno la sua dimora per lavori di ristrutturazione.

L’uomo, 66 anni, nativo delle Cinque Terre ma residente a Milano, è stato violentemente aggredito, prendendo calci e pugni, anche nelle cosce per far sì che non cercasse di scappare. «Poi dopo mezz’ora – prosegue la pensionata – ci hanno legato le mani: a me con i pantaloni che avevo lasciato sulla sedia della camera da letto, a mio cugino con il cordoncino delle tende. E sono andati via, dopo averci rinchiuso a chiave nella stanza. Hanno detto di stare zitti per una decina di minuti, e così abbiamo fatto, per paura. Quello che mi è capitato non lo auguro a nessuno, neanche al peggior nemico». La donna e il cugino hanno poi chiamato una vicina che a sua volta ha contattato i carabinieri. Sul posto 2 pattuglie di Monterosso, una di Varese Ligure, una di Borghetto e l’autoradio della Spezia. In azione anche i militari di Sestri Levante, che hanno escluso la presenza sul treno di passaggio dei tre malviventi, che sembrano essersi guadagnati la fuga. I filmati delle telecamere di video-sorveglianze posizionate nei pressi della casa della rapina choc, sono ora al vaglio degli investigatori.