Morì schiacciato da un cancello. La famiglia porta Asg in tribunale

Citata in giudizio per responsabilità civile nella scomparsa di Raddi

Incidente mortale sul lavoro per Raddi

Incidente mortale sul lavoro per Raddi

La Spezia, 11 maggio 2015 - L’Asg Superconductors della famiglia Malacalza citata in giudizio per responsabilità civile nel procedimento sulla morte di Bruno Raddi, 42 anni, nativo di Aulla e residente a Villafranca, operaio della ditta Torre Graziano & C. che nel dicembre di quattro anni fa morì schiacciato dal cancello che stava montando nell’area ex San Giorgio, ora di proprietà del gigante ligure dei magneti industriali. L’incidente sul lavoro avvenne il 5 dicembre 2012: per quell’episodio sono imputati con l’accusa di concorso in omicidio colposo Graziano Torre, amministratore della ditta presso cui lavorava Raddi, e Giacomo Giorgi, collega di lavoro, difesi rispettivamente dai legali Cristian Falconi e Nicola Poli. 

Ieri mattina, il giudice per l’udienza preliminare Marta Perazzo ha accolto la richiesta presentata dagli avvocati delle parti civili – la signora Eliana (la moglie di Raddi) in proprio e quale esercente la potestà genitoriale sui due figli minori della coppia, il padre, la madre, il fratello e la nonna di Bruno Raddi – ordinando la citazione a giudizio della stessa ditta Torre Graziano & C., di Riccardo Torre, della Asg Superconductors e delle due compagnie assicurative legate alle due aziende, ovvero Axa Assicurazioni e Ina Assitalia. Gli avvocati Alessandro Ravani, Raffaella Lorgna e Lucia Barbieri, che tutelano le parti civili, nella precedente udienza avevano anche avanzato una formale richiesta di sei milioni di euro a titolo di risarcimento danni per la perdita del familiare. Bruno Raddi morì nel tardo pomeriggio del 5 dicembre. Stava montando un cancello della lunghezza complessiva di 22 metri e alto tre metri nell’area che di lì a breve avrebbe visto la nascita ufficiale dell’azienda dei Malacalza, quando all’improvviso rimase schiacciato dalla stessa inferriata, il cui movimento secondo l’accusa sarebbe stato indotto dal sollevamento operato da un muletto.