Quattro milioni per i muretti a secco

Dalla Regione finanziamenti per la manutenzione dei tipici manufatti

Muretti a secco

Muretti a secco

Cinque Terre,  28 luglio 2016 - La realizzazione dei muretti a secco, i tipici terrazzamenti delle Cinque Terre che contengono le coltivazioni locali, possono considerarsi a tutti gli effetti un’arte. Che deve però essere valorizzata e supportata da risorse economiche, che spesso non sono nelle disponibilità degli agricoltori dei cinque borghi marinari. Il Parco nazionale delle Cinque Terre da tempo fornisce loro le pietre ma per incentivare la creazione degli antichi muretti, caratteristici del posto, la Regione ha approvato lo stanziamento di 4 milioni per un bando finalizzato al loro mantenimento. Si tratta di un bando molto atteso, come ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Stefano Mai, perché consente ad agricoltori, proprietari di terreni, imprese, enti pubblici singoli o associati il ripristino dei muretti a secco o piccoli invasi utili per la fauna selvatica. 

Il bando verrà pubblicato l’8 agosto e le domande dovranno essere presentate dagli interessati entro il 30 settembre. «Gli interessati – spiega il direttore del Parco nazionale delle Cinque Terre, Patrizio Scarpellini – dovranno presentare apposita documentazione negli uffici del Parco, a disposizione il mercoledì e il giovedì. Il bando era atteso perché altrimenti i coltivatori non avrebbero potuto ripristinare i muretti a secco, si rischiava di congelare una misura di recupero». La novità del bando è che gli agricoltori devono presentare necessariamente la georeferenziazione delle immagini fotografiche che saranno parte essenziale per l’ottenimento del contributo a seguito della domanda. Il contributo per ogni interessato è di 105 euro al metro quadro, il minimo erogabile è di 2.000 euro per domanda. «La raccomandazione che rivolgo ai nostri coltivatori – conclude Scarpellini – è di non svuotare il contributo erogato perché nel territorio c’è bisogno di cura e di ripristino dei muretti a secco, alcuni dei quali risultano danneggiati dal maltempo.

La Regione, attraverso il bando Gal, fornisce una misura complementare a quella del Parco che a sua volta ha fornito e fornisce le pietre, finanziate con le entrate provenienti dalle vendite delle carte Parco. Le richieste non mancano. Ora sta a loro a farsi avanti».

Laura Provitina