Preso un pusher a caccia di locali. Voleva piazzare la droga dello stupro

Con sé aveva un litro e mezzo di Mdma. Fermato in stazione

Carabinieri in stazione e la droga sequestrataCARABINIERI ALLA STAZIONE

Carabinieri in stazione e la droga sequestrataCARABINIERI ALLA STAZIONE

La Spezia, 26 aprile 2015 - GLI APPOSTAMENTI dei carabinieri erano stati programmati nel quadro delle articolate azioni per smascherare ladri e ladre che colpiscono alla stazione ferroviaria e sui treni, mirando ai portafogli dei turisti spensierati e per questo facili prede dei borseggiatori. Gli occhi-radar battevano a 360 gradi, quando l’attenzione discreta dei militari, in abito civile, si è indirizzata su uno strano tipo con le braccia tatuate, i capelli rasati per metà, i lobi delle orecchie bucati e ‘stirati’, indizio di pregresse forti trazioni. Gli sguardi si incrociano. E la sua reazione tradisce preoccupazione mista ad alterazione. Cerca di allungare il passo. Ma la circostanza diventa un boomerang. Prego documenti... E ci mostri il contenuto di tasche e zaino... Da parte sua gesti lenti ma rispettosi dell’ordine. Spuntano due bottigliette da 750 centilitri con l’etichetta di un succo di frutta e di una marca di rum. L’attenzione va sui tappi. Tradiscono il tentativo di simulare la chiusura di fabbrica. Quando basta per aprire le bottiglie, vedere e annusare. Nessun profumo di frutta o di rum. Liquido denso, biancastro. La specializzazione maturata dai militari nella lotta ai traffici di sostanze stupefacenti, con continui aggiornamenti anche sulle nuove droghe in circolazione, porta ad una certezza «Ma quella è Mdma... Cavolo, con tutto quel liquido, scaldandolo, ci vengono fuori cristalli per confezionare migliaia di dosi di droga sintetica...». La droga anche detta dello stupro perché, insapore, è stata usata da stupratori, disciolta nell’alcol all’insaputa delle donne che avevano ordibato la consumazione in discoteca, rendendole facile preda, con un effetto colpo di spugna sulla memoria. Un colpaccio per i carabinieri. Nella trappola un un pusher che batte le nuove frontiere dello sballo, della tossicodipendenza da intrugli chimici dagli effetti devastanti:

David Chita, 38 anni, origini olandesi, per l’anagrafe residente a Chiavari ma di fatto senza dimora. E’ stato arrestato in flagranza con l’accusa di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Le bottiglie con il composto per la droga sono state spedite al laboratorio, per una puntuale certificazione. Ma, oltre alle intuizioni dei militari, ci ha pensato lui stesso, nel processo per direttissima davanti al giudice Marinella Acerbi, assistito dall’avvocato Giuseppe Paolo, a precisare di cosa si trattava e cosa, lui, ci faceva alla Spezia: «E’ un liquido utilizzato per preparare l’ecstasy, droghe consumate nelle feste, nelle discoteche... Sono arrivato in città per vedere se c’era qualche party, qualche locale da ballo nei quali la domanda è ricorrente... non ho trovato niente... Ero alla stazione per vedere l’orario dei treni: devo raggiungere Milano per imbarcarmi su un aereo per andare in Thailandia. Ho già il biglietto...». Di più non ha voluto dire. Come si è procurato il liquido, se, ad esempio, quella trovata nello zaino costituiva l’ultima trance di una partita di Mdma già in parte venduta in città. Dietro le sbarre avrà modo di pensare se collaborare o meno con gli inquirenti in un’indagine che potrebbe ricostruire le dinamiche dello spaccio delle droghe sintetiche alla Spezia, con l’effetto indotto di salvare decine, se non centinaia di giovani, dai rischi indotti dal consumo. Già ora il sequestro fa storia. Vista la sua portata e la condizione di vagabondo dell’olandese volante, il giudice ha accolto la richiesta del procuratore Mario Paciaroni di mantenere la custodia cautelare in carcere. Prossima udienza il 14 maggio. Niente viaggio in Thailandia. Niente sballi.

Corrado Ricci