Pompieri, gli eroi del quotidiano. Un giorno in caserma

Dalla terra al mare per vegliare sul territorio

Un giorno insieme ai vigili del fuoco (Foto Frascatore)

Un giorno insieme ai vigili del fuoco (Foto Frascatore)

La Spezia, 25 maggio 2016 - Sono i ‘nostri’ eroi. Gli eroi di tutti i giorni... e di tutte le notti. I vigili del fuoco vegliano su Spezia dall’alto della caserma di via Antoniana. Un ‘esercito’ di appena (l’avverbio è doveroso, visto il ventaglio di mansioni e compiti straordinari) duecento operatori – 178 togliendo gli amministrativi – che ha la responsabilità di soccorso e vigilanza sull’intera provincia: dalla città a Levanto, dove lavora il distaccamento volontario, passando per Brugnato e Sarzana.

Poche forze per un territorio quindi vastissimo dove giocano un ruolo molto attivo: basti pensare che dall’inizio dell’anno sono stati già 1.446 gli interventi effettuati, cui aggiungerne 81 di vigilanza e 180 di prevenzione incendi. «Siamo organizzati su quattro turni e su tre livelli di attività, studiati per offrire quotidianamente anche un supporto tecnico e molte attività di controllo», hanno spiegato l’ingegner Vincenzo Melillo e Paolo Trolese, addetto operativo del terzo livello, durante l’interessante tour organizzato ieri all’interno della caserma spezzina proprio per la stampa.

La gestione degli interventi è affidata alla centrale operativa che smista svariate decine di telefonate al giorno – talvolta molto bizzarre, tanto addirittura da sconfinare in consulenze psicologiche offerte alla cittadinanza –, organizzando poi la partenza della prima squadra (adibita alle emergenze) e della seconda. «In questa sala, dove lavoriamo a rotazione, avviene il primo decisivo contatto – hanno aggiunto Alessandro Vincenzi e Ugo Papini dall’alto della loro esperienza –. Le prime informazioni sono, infatti, preziosissime per preparare l’equipaggio al meglio. Ogni squadra è costituita da cinque uomini, pronti a tutto».

E la varietà di mezzi nei garage spezzini ne è la prova. Dal ‘classico’ Aps-Auto pompa serbatoio all’autoscala con il quale si arriva quasi a toccare il cielo, al Saf-Speleo alpino fluviale fino ai più sofisticati mezzi Nbc che vengono impiegati – più frequentemente di quanto si pensi, dato che viviamo in una città portuale – per i pericoli legati a sostanze chimiche, inquinanti, radioattive nonché per i rischi nucleari. «Siamo molto attivi anche sui soccorsi a persona soprattutto lungo i sentieri delle Cinque Terre che richiedono una preparazione particolare», ha chiuso Michele Giorgi ‘legando’ sulla barella un collega giornalista che si è prestato alla simulazione di salvataggio.