Verso le regionali, Toti (Fi): "Siamo qui per vincere. Serve aria nuova dopo un decennio di disastri"

"La Liguria è una regione chiusa, il Pd ha lottizzato tutto. Dobbiamo far entrare aria nuova"

Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria (Ansa)

Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria (Ansa)

La Spezia, 8 aprile 2015 - «Siamo qua per vincere, ci sono le possibilità, in passato abbiamo dimostrato di poter fare un buon governo (il riferimento è alla presidenza Biasotti, ndr). Possiamo vincere dopo un decennio rosso fatto di disastri». Lo ha detto Giovanni Toti, presentando la sua candidatura per Forza Italia e Lega alla presidenza della Regione Liguria. «La Liguria è la regione del Nord più povera, è quella con le accise più alte è peggiorata nelle tasse, nella sanità, nei servizi. Allora citando Renzi, dico 'cambiamo versò, ma cambiamolo veramente, non come sta facendo lui al Governo. Qui si può vincere. Crediamo di poter coagulare intorno alla mia candidatura una coalizione seria e vincente. Qui si può cambiare», dice Toti che mette nel mirino la candidata del centrosinistra Raffaella Paita.

«Con lei sarebbe piena continuità con il passato, con la gestione Burlando, quindi senza prospettiva di futuro, perché in questi 10 anni la Liguria è regredita». Parla di colazione ampia, definisce l'alleanza con la Lega «seria», ma i leghisti non ci sono ad ascoltarlo. «Devono organizzarle la loro campagna, come stiamo facendo noi», taglia corto il candidato forzista. Toti, che rifiuta l'etichetta di catapultato e specifica che vive ad Ameglia (La Spezia) e vota qui dal 2011, fa un quadro a tinte fosche della Liguria. «È una regione chiusa, il Pd ha lottizzato tutto, ha cucito l'abito addosso alle cooperative solo per avere il consenso, sanità e trasporti sono da riorganizzare. Dobbiamo far entrare aria nuova, bisogna defiscalizzare il turismo, aprire al privato nella gestione dei beni paesaggistici, attirare i giovani».

Toti ha annunciato che con la sua vittoria porterà in Liguria «persone preparate, tecnici, e un 'Commissario straordinario con pieni poterì per fare fronte al dissesto idrogeologico e vorrebbe Asl gestite da manager indipendenti, scelti a livello internazionale da selezionatori. «Da qui - ha detto Toti, che aspira ad una coalizione ampia (già avviati colloqui con Fdi) che possa inglobare anche Alleanza popolare, ma c'è da convincere la Lega - può nascere un centro destra nuovo che apra la strada al Governo del Paese. Qui si può vincere e fare bene. Certo, a fare meglio di Burlando ci vuole poco. Con lui la Liguria non conta in Italia e in Europa».