Pochi controlli a Val Bosca, Casadio rinviato a giudizio

L’ex dirigente di Acam Ambiente nel mirino dei giudici

La discarica per rifiuti indifferenziati di Val Bosca, gestita da Acam e chiusa due anni fa per il r

La discarica per rifiuti indifferenziati di Val Bosca, gestita da Acam e chiusa due anni fa per il r

La Spezia, 29 luglio 2014 - È STATA chiusa a maggio di due anni fa, ma della sua gestione si parlerà ancora, almeno nelle aule del tribunale spezzino. Sulla discarica di Val Bosca, il sito di servizio scavato nella collina di Pitelli, le indagini portate avanti dal pm Luca Monteverde a seguito di alcuni esposti della cittadinanza, hanno prodotto una citazione a giudizio: quella dell’allora dirigente dell’area impianti di Acam Ambiente, Renzo Casadio, finito alla sbarra per il mancato rispetto delle prescrizioni imposte per la gestione del sito dall’autorizzazione integrata ambientale. I fatti per i quali era stato aperto il fascicolo poi sfociato nel decreto di citazione a giudizio del giudice per le indagini preliminari Marta Perazzo, si sono svolti nel 2009, quando ancora la discarica era pienamente operativa sotto il tiro incrociato dei comitati di cittadini e delle associazioni ambientaliste, che protestavano a suon di manifestazioni ed esposti alla Procura per i forti disagi causati dall’impianto. Al 67enne Casadio – ex dirigente della multiutility di via Picco – viene contestato il mancato rispetto delle norme di controllo e gestione del sito individuate dall’autorizzazione integrata ambientale emessa appena l’anno prima, nel giugno del 2008. Secondo quanto emerso dall’indagine di polizia giudiziaria, cinque anni fa all’interno della discarica di Val Bosca vennero effettuati un sesto dei controlli richiesti dall’Aia per verificare la qualità dell’aria e la situazione morfologica del sito di conferimento dei rifiuti indifferenziati. Il documento ambientale ne ordinava dodici, ma nel 2009 ne sarebbero stati effettuati solo due. Da qui, l’indagine a carico dell’allora dirigente dell’area impianti di Acam Ambiente, difeso di fiducia dall’avvocato Andrea Corradino, che sfociò inizialmente nel decreto penale che condannava lo stesso a una pena pecuniaria. Il gip, chiamato a pronunciarsi a seguito di opposizione, ha invece disposto il giudizio immediato nei confronti dell’ex dirigente di Acam. Il processo inizierà il prossimo 19 gennaio, davanti al giudice monocratico.