"Piazza Verdi? Vinceremo anche a gennaio"

Ambientalisti fiduciosi. "Non chiederemo di bloccare i lavori, ma si riveda il progetto"

Il comitato No piazza Verdi

Il comitato No piazza Verdi

La Spezia, 25 luglio 2014 - LA SENTENZA di merito è attesa per il 27 gennaio 2015 ma per il Comitato per Piazza Verdi, Italia Nostra, Legambiente e i Verdi Ambiente e Società la sospensione della sentenza del Tar è una grande vittoria. Nella conferenza che ieri mattina si è tenuta in piazza Verdi, a pochi passi dagli operai al lavoro nel contestato cantiere, Massimo Baldino, del Comitato per Piazza Verdi, ha espresso soddisfazione «perché tra i cinque punti fissati nell’ordinanza dal Consiglio di Stato ci sono molte delle argomentazioni che noi affermiamo da tempo. In particolare è da notare che è la piazza ad essere tutelata, non solo il defunto filare di pini. E le piazze, come si può leggere nella sentenza, «sono una testimonianza materiale di civiltà, non una espressione di un’opera specifica dell’ingegno». Ma non è tutto. Più volte, da parte del consulente in diritto ambientale Marco Grondacci e degli avvocati Rino Tortorelli e Piera Sommovigo, è stato sottolineato come la sospensione della sentenza del Tar sia un segnale forte che di fatto anticipa la sentenza di merito. «Dal momento che è molto probabile che anche a gennaio si vinca — fa notare Marco Grondacci — perché l’amministrazione non rivede il progetto? Perché non organizza un tavolo che coinvolga la popolazione locale?». Si tratta di una sfida rilanciata dopo diversi tentativi di dialogo falliti. «Non per colpa nostra» precisa Stefano Sarti di Legambiente, che prosegue: «Ci fu un tentativo di accordo quando Bray e Orlandi erano ancora ministri, ma l’amministrazione non si presentò». Una questione spinosa, insomma, in cui hanno voluto dire la loro anche un residente e una commerciante della zona. Luigi Tartaglione, da anni abitante nella zona della piazza, si è mostrato dubbioso nei confronti del progetto che teme non essere in grado di evitare il problema dell’allagamento, almeno per quanto riguarda la parte infossata. Anna Maria Ciarmela, proprietaria di un’attività, invece, teme l’idea del sequestro dell’area perché ciò vorrebbe dire chiusura del negozio. «Faccio un appello affinché i due schieramenti non si trincerino nelle proprie posizioni. Il sequestro della parte centrale è comprensibile ma si deve almeno riqualificare la pavimentazione». La risposta arriva dall’avvocato Rino Tortorelli, che oltre al ricorso per Italia Nostra si occupò anche del ricorso dei commercianti: «Ricordo bene che il Comune, per non far avere la sospensiva dal Tar - che forse l’avrebbe concessa in favore dei commercianti - avviò in fretta e furia i lavori che riguardavano la pavimentazione. In ogni caso voglio rassicurare coloro che gestiscono le attività in questa piazza: sebbene con la decisione del Consiglio di Stato ci sia la possibilità di chiedere alla Sovrintendenza di bloccare i lavori, abbiamo deciso di soprassedere». Nel frattempo si attenderà la sentenza di merito. «Cercheremo sempre — puntualizza Massimo Baldino — di far capire ai residenti e ai commercianti di Piazza Verdi come stanno le cose, sfruttando anche eventi come il Palio del Golfo. Se ci sarà la volontà di aprire una discussione saremo disponibili. Altrimenti torneremo alle vie giudiziarie». E i pini? «I pini verranno ripiantati, ovviamente in maniera compatibile al resto del progetto».