Piazza Caporetto. Il Comune finisce al tappeto nello scontro con il Ministero

Il Tar rigetta il ricorso contro le prescrizioni per piazza Verdi. La delusione del sindaco

Il sindaco Massimo Federici sullo sfondo di piazza Verdi

Il sindaco Massimo Federici sullo sfondo di piazza Verdi

La Spezia, 11 febbraio 2016 - IL TAR “affossa” il progetto di Vannetti e Buren. Per il cantiere infinito di piazza Verdi, il verdetto sul ricorso presentato dal Comune contro le prescrizioni della Soprintendenza per la parte centrale della piazza è stato in parte dichiarato inammissibile ed in parte respinto. Una doccia fredda per l’amministrazione, che rischia di veder snaturato il progetto degli architetti Giannantonio Vannetti e Daniel Buren e si vedrà ancora imposte le istruzioni della Soprintendenza: una vera e propria richiesta di revisione del progetto, che prevede la ripiantumazione di un filare ad alto fusto al posto dei pini abbattuti (circostanza che ostacolerebbe l’installazione di alcuni dei famosi «portali» di Buren), la tutela e conservazione dei resti della cisterna centrale emersi durante gli scavi (le cosiddette strutture di fondazione che lo studio archeologico affidato a una coop liquidava come servizi igienici); il recupero, restauro e reimpiego delle lastre su cui poggiava il pavimento del Politeama, demolito nel 1933.

IL GIUDICI del Tar hanno dichiarato inammissibile la prima parte del ricorso, quella in cui il Comune chiedeva l’ottemperanza, attraverso l’annullamento degli atti impugnati, di quanto già giudicato attraverso le due sentenze – allo stesso Tar e al Consiglio di Stato – favorevoli al Comune. I giudici, pur non entrando nel merito della questione, hanno dichiarato inammissibile la pretesa del Comune, sottolineando come «la qualificazione degli atti impugnati come elusivi del giudicato potrebbe derivare soltanto dall’acquisita certezza da parte del collegio circa la volontà sviata (del Ministero, tramite la soprintendenza ndr) di ostacolare l’attuazione del progetto». Respinta invece la seconda parte del ricorso, quella in cui l’amministrazione ha chiesto l’annullamento degli atti per vizi di legittimità. I giudici, questa volta entrando nel merito, hanno sottolineato «l’attività discrezionale nell’espletamento della quale la pubblica amministrazione ha dato esecuzione alle prescrizioni che impongono la salvaguardia delle memorie del passato», aggiungendo tuttavia che non compete ai giudici «l’apprezzamento sulla natura del rilievo storico o archeologico che può attribuirsi alle fondazioni del teatro spezzino».

IL RISCHIO, ora, è quello di una paralisi dei lavori nella parte centrale della piazza. Sembra quasi inevitabile l’appello al Consiglio di Stato. «Lo stupore e il rammarico per questo esito – spiega il sindaco Massimo Federici – non possono tuttavia offuscare la lucidità necessaria al fine di restituire nei tempi più urgenti la piazza alla città. L’amministrazione sta già valutando le iniziative da intraprendere sia sul piano tecnico operativo che giuridico legale, guidati esclusivamente dal prioritario obiettivo di rendere fruibile Piazza Verdi. Sarà quindi la tempistica a determinare le scelte più opportune che effettueremo già dalle prossime ore. Nel frattempo, in assenza di ulteriori provvedimenti, i lavori andranno avanti».