Brutale pestaggio in Galleria Goito, un uomo in prognosi riservata

Giovanissimi gli aggressori. Sconosciute le cause della violenza

Pestaggio

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La Spezia, 27 settembre 2015 - E’ appena passata l’una della notte fra venerdì e sabato quando la Galleria Goito diventa il teatro di un vero e proprio pestaggio. Scritta così potrebbe sembrare la sceneggiatura di ‘Arancia meccanica’, il celebre film di Stanley Kubrick, ma i Drughi, il ‘lattepiù’ e l’ultra violenza questa volta ci sono per davvero e costituiscono purtroppo un fatto reale. Stando alla prima ricostruzione dei fatti, sarebbero stati tre ragazzi italiani a pestare a sangue un uomo, più che quarantenne, probabilmente di origini slave e a costringerlo al ricovero in ospedale in prognosi riservata.

Viso tumefatto dalla aggressione lampo. I calci e i pugni, arrivati dopo la caduta a terra, gli hanno rotto il naso, spaccato un timpano che gli ha fatto perdere vistosamente sangue dall’orecchio sinistro e un occhio nero e gonfio a causa dei calci arrivati direttamente al volto: per miracolo non ha mai perso conoscenza. Gli aggressori sono tutti giovanissimi, appena sopra i vent’anni, uno dei quali, visto di spalle mentre si dileguava, indossava una camicia a quadri. Dei tre ragazzi si sono perse immediatamente le tracce, ma le indagini della polizia sono in corso.

La violenza del pestaggio poteva avere ben altro epilogo, tanto è stato l’accanimento contro l’uomo anche quando ormai era a terra. All'arrivo dell’ambulanza, dopo pochissimi minuti di accertamenti sulle facoltà motorie e intellettive, il ferito è stato portato via in barella con un collare per immobilizzargli il collo e impedirgli di muoversi autonomamente. Poi è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale. Le cause che hanno fatto scatenare la violenza ancora non si conoscono. L’ipotesi è quella di un bicchiere di troppo, un diverbio banale degenerato.

La vittima, prima dell’arrivo dell’ambulanza, è stata i soccorsa da una coppia di passanti, marito e moglie che trascorrevano un tranquillo sabato sera in città. Non hanno voluto lasciare dichiarazioni e hanno chiesto l’anonimato. Sono loro che hanno tempestivamente chiamato l’ambulanza e l’intervento di una pattuglia della polizia. Nell’attesa si sono sincerati che l’uomo non perdesse del tutto conoscenza e con grande prontezza si sono accertati che il battito del cuore procedesse regolarmente. Le condizioni del malcapitato, anche prima dell’intervento del 118, sono apparse subito molto serie. Scatterà automaticamente una denuncia contro ignoti. Purtroppo non è il primo episodio di cronaca che riporta fatti come quelli accaduti. La notizia suona come un campanello d’allarme, segno di un malessere per una generazione che in alcuni casi utilizza la violenza con troppa facilità e disinvoltura, e talvolta, anche come strumento di affermazione.

Luca Erba