Quindicenne uccide patrigno, i vicini di casa sconvolti: "Li abbiamo sentiti gridare"

Un paese sotto choc: "Era un ragazzo così tranquillo" / IL FATTO

LE INDAGINI La scientifica al lavoro sul luogo del crimine

LE INDAGINI La scientifica al lavoro sul luogo del crimine

Carrodano, 23 luglio 2015 – UN RAGAZZO senza ‘grilli per la testa’, con le passioni tipiche degli adolescenti come i motori e il calcio, che non era stato mai protagonista di fatti di violenza né tanto meno aveva dato segni di sofferenza. Così viene descritto dai vicini di casa e da chi lo conosce bene, il ragazzo appena adolescente che ieri ha ferito mortalmente il convivente della madre, Maurizio Baroni. Un ragazzo tranquillo, magari con qualche difficoltà a scuola, ma che mai aveva mostrato comportamenti sopra le righe. «Una famiglia come ce ne sono tante, avevano i loro alti e bassi, qualche litigata, ma nulla di più. Quanto accaduto ci ha sconvolto, non ti sfiora minimamente il pensiero che in borghi come questi, dove ci si conosce praticamente tutti, possano accadere cose orribili come queste». In paese e nei Comuni limitrofi, non si parla d’altro. Di quella ‘famiglia’ che anni fa era riuscita a ottenere un alloggio popolare. E che ieri è stata travolta, sconquassata, da questa immane tragedia. «Un ragazzo d’oro, non capisco proprio – spiega un anziano che abita a poca distanza dalla casa dove si è consumato il delitto –. E dire che gli avrei dovuto offrire la pizza: poche settimane fa, è riuscito a recuperare i miei occhiali, che avevo perso nei campi. Spero di potermi sdebitare presto».

TANTE le parole di cordoglio per Maurizio Baroni. Originario di Fidenza, il 45enne da anni era ormai trapiantato in Val di Vara, pur mantenendo i rapporti, soprattutto lavorativi, con l’azienda edile gestita dal padre nel parmense. Di professione idraulico, con lavori nello spezzino e nel genovese, era molto apprezzato per il suo lavoro. L’uomo aveva anche una grande passione, quella per le moto d’epoca: rimetteva in sesto vecchie due ruote, partecipava ai mercatini e poi, se trovava l’occasione, le vendeva al miglior acquirente. Da pochi giorni si era messo definitivamente alle spalle quel brutto incidente che lo vide sfortunato protagonista nell’autunno del 2013, lungo l’autostrada A12: Maurizio stava tornando a casa, quando il furgone sul quale stava viaggiando si scontrò con un camion.

PER il 45enne fu l’inizio di un lungo calvario, concluso una settimana fa con l’ultima operazione al San Martino di Genova, per levare alcune viti alla gamba, fatto che per qualche giorno lo aveva costretto a camminare con l’ausilio della stampella. «Mi ricordo ancora quando entrarono nella nuova casa: erano molto contenti» ricorda un altro vicino di casa, uno dei primi ad accorrere nei pressi dell’abitazione dopo aver sentito le urla, strazianti, della madre dell’adolescente. «Non sappiamo davvero cosa possa aver potuto scatenare una simile violenza – aggiungono altri residenti del posto, che ben conoscevano la famiglia – ma di sicuro ora il nostro piccolo borgo non sarà più come prima».